Se mi segui da un po' di tempo, sai che in questo blog non parliamo di notizie e classifiche legate al mondo del ciclismo professionistico.
Qui non troverai l'ultima impresa di Contador, l'intervista a Nibali, tristi notizie di doping o la notizia bomba del ciclismo-mercato. Per quel tipo di informazione ci sono decine di siti , blog, riviste specializzate che fanno un ottimo lavoro.
Qui su CiclismoPassione si parla della vera anima del ciclismo, ovvero il popolo di noi appassionati amatori, di tutti i livelli.
Mi piace definirci "uomini di strada" (se sei una donna non fraintendere il significato )
Gli argomenti che mi piace esplorare sono molto strettamente correlati alla mia personale esperienza di ciclista, derivano spesso da problemi che mi trovo ad affrontare, argomenti di cui vorrei capire di più ed altrettanto spesso è grazie alle domande dei miei lettori che capisco un argomento che potrebbe essere effettivamente interessante e soprattutto utile per noi.
Con questa premessa, qualche tempo fa abbiamo parlato delle endorfine e di come tutti noi ci auguriamo di produrne e goderne i benefici.
Un tema collegato ai benefici psico-fisici che il ciclismo può dare, è un fenomeno che mi ha sempre affascinato e che ho sempre desiderato approfondire.
Ti sarà capitato qualche volta, magari scalando una salita, di sentirti in uno "stato di grazia" , sentire – quasi improvvisamente – che le gambe girano senza sentire la catena, il cuore risponde preciso, la respirazione è profonda e per nulla affannata. In più hai una sensazione di pace interiore, la mente è sgombra, ti godi pedalata dopo pedalata e senti che stai facendo la cosa che più ami al mondo.
Ecco, questo momento si chiama "Trance Agonistica".
Ho fatto diverse ricerche su questo affascinante tema, ed ho scoperto cose molto interessanti che ho raccolto in questo articolo.
Cos'è la Trance Agonistica?
In psicologia è chiamata il flusso (in inglese flow) o "esperienza ottimale", se riferita allo sport viene spesso citata appunto come trance agonistica (TA).
Per capire cos'è dobbiamo partire dalla psicologia dello sportivo.
Il significato che ogni singolo atleta dà allo sport è molto variabile: nel caso dei professionisti può essere un guadagno economico, stabilire un record personale, ricercare la gloria, nel nostro caso di amatori, la ricerca del meglio per noi stessi e la voglia di superare i nostri limiti.
Qualunque sia la motivazione, alcuni atleti dichiarano di aver vissuto delle sensazioni descritte nei modi più svariati e che possono appunto spiegare la TA, alcuni esempi sono:
• uno stato di concentrazione dell'energia ,
• uno stato di benessere trascendente,
• un'alterazione del senso del tempo,
• la sensazione di essere addirittura"sballati".
Questi momenti gratificanti spesso difficili da descrivere essendo delle esperienze intrinseche,ma come risultato si è visto che migliorano le prestazioni atletiche, contribuiscono al senso di padronanza di sé e all'esperienza spirituale nello sport.
Come viene percepita?
Ci focalizzeremo ora sulla TA nel ciclismo. Una cosa sorprendente è l'enorme diversità nel percepire la TA da parte di atleti diversi.
In uno studio del 1999, Simon un atleta d'élite,racconta così la sua esperienza di Trance Agonistica, arrivato alla fine di un estenuante tappa del Tour con una salita di 7km,la descrive come segue:
"Ero totalmente assorbito, al 110 per cento, tutto ciò che contava in tutta la mia esistenza era lì.Ero stupito di come potessi mantenere una così alta concentrazione per tre ore di seguito. Ero solito vagare con la mente, in particolare se sotto pressione. Quel giorno lì invece sentivo come se il mio corpo viaggiasse alla grande.
Ci si sente come se niente, ma proprio niente possa andare storto e nulla sarà in grado di fermarti o di mettersi sulla tua strada. Sei pronto ad affrontare qualsiasi cosa, senza nulla di cui temere, è semplicemente esilarante. Appena arrivato, non potevo scendere dalla bici, ero come sballato.
Sarei ripartito per salire di nuovo su quella montagna.”
Questo è sicuramente un fantastico esempio di TA, ma il più delle volte l'esperienza di altri ciclisti è totalmente diversa.
Miguel Indurain, due volte vincitore del Tour de France e del Giro d'Italia ha detto:
"Tutti mi dicono che non sembra che stia soffrendo. Ma quando guardo le videocassette di una gara, mi ricordo sempre il dolore che ho dovuto sopportare ".
Ron Kiefel, buon professionista americano tra gli anni 80 e 90 ha detto,
"Il tuo corpo ti fa male, i polmoni ti fanno male, fatichi a respirare, senti che non puoi chiedere di più alle tue gambe, e cerchi solo di stabilizzarti e di prendere un buon ritmo ".
Chris Boardman, grande pistard britannico, descrisse la tappa 21 del Tour de France 1996 come
"sofferenza per otto ore … L'esperienza più sgradevole che abbia mai avuto".
Come vedete sembra davvero strano che stiano parlando della stessa esperienza.
Sperimentare la TA
La TA è stata descritta come una esperienza spirituale, uno stato trascendentale, che va al di là dell'io, una esperienza mistica con gesta eccezionali di forza e resistenza.
Alcuni si riferiscono alla TA come un evento edificante ed esilarante, con un senso di padronanza e di controllo, od un senso di invincibilità.
Murphy e White (1995) l’hanno descritta come un momento mistico e di straordinaria capacità nello sport, dandogli il nome di "underground spirituale".
Parlano di imprese straordinarie dovute ad un'energia eccezionale, una forza straordinaria, velocità e resistenza in cui gli atleti raggiungono un livello di prestazioni che sembra impossibile, quasi sovrumano.
Lo “sballo” del corridore descritto nell'articolo precedente, è considerato come un esempio di picco dell'esperienza della TA.
Questa sorta di “sballo” del corridore come
"Una sensazione euforica sperimentata durante la corsa, di solito inaspettata, in cui il corridoresente un forte senso di benessere, un maggiore apprezzamento della natura, arrivando a trascendere le barriere del tempo e dello spazio".
Andrew Cooper (1998) descrive le qualità della TA come
"gioia profonda, intuizione acuta(a volte percepita come precognizione), una sensazione di spontaneità nel bel mezzo dello sforzo intenso, come se l'azione si svolgesse al rallentatore, con sentimenti di riverenza e perfezione, una maggiore padronanza di se e di auto-trascendenza ; in questi momenti estatici, qualcosa di transcendentale perfora tutta la nube di confusione della vita per illuminare una perfezione nascosta".
Per i ciclisti d'elite, questa consapevolezza del corpo sembra essere la consapevolezza del dolore che stanno vivendo.
Il diario di Frankie Andreu del Tour de France 1998 (VeloPress, 1998) racconta numerosi momenti di sofferenza. Riguardo la tappa 10, salendo il Col du Tourmalet, con una vetta a 1950mt e 8 gradi, dice:
"Dopo il congelamento sul bagnato, la prossima salita era il Tourmalet, 18 km di salita tra le nuvole e la pioggia. Era così freddo venendo giù per la collina, che non riuscivo a smettere di tremare. Era difficile controllare la bici nel fare le curve … Arrivato in fondo, riuscivo a malapena a pedalare, sentivo le mie gambe come dei ghiaccioli. Avevo paura di spingere sui pedali, temendo che avrei rotto alcuni tendini o chissà che altro".
Come potete notare non c’è un unico modo per sperimentarla, e le sensazioni sono totalmente soggettive.
Come ricercare e raggiungere la TA
La domanda che interessa noi allora è : esistono dei modi per ricreare quello stato di grazia quando lo vogliamo ?
Ci hanno provato in molti ricercatori ed atleti e pare che la Trance Agonistica è una specie distato di ipnosi.
Io credo molto nella forza della mente, nel ciclismo e nell’influenza positiva che può avere il pensiero nelle nostre prestazioni e nella percezione della fatica.
Ne parlo anche nel mio ebook “Allenamento Efficace” in cui ho inserito un esercizio di visualizzazione, una tecnica molto potente.
Alcuni strumenti psicologici possono appunto essere :
• la visualizzazione (immaginarsi in una situazione in cui si sta bene)
• stabilire degli obiettivi in maniera efficace (sapere di essere vicini alla realizzazione da grande carica)
• il dialogo interiore (mai sentita la vocina che dice "dai! dai! spingi ancora! ce la puoi fare!"?)
• utilizzare immagini e ricordi di ottime prestazioni precedenti.
• utilizzare musica adatta (mente calma – corpo eccitato)
• esercizi di respirazione (usare la respirazione diaframmatica ha grandi effetti benefici)
• stretching (allunga i muscoli e provoca rilassamento)
• biofeedback (prendersi le pulsazioni e consapevolmente cercare di ridurla)
E quindi ?
Ognuno di questi punti meriterebbe un approfondimento, in particolare la respirazione, la visualizzazione, l'autocontrollo. Ne riparleremo presto.
Ok forse questa volta ho sconfinato un po' troppo nel metafisico, però sono certo che se hai provato almeno una volta questa sensazione sai di cosa parlo e avrai trovato interessante questo articolo.
Del resto, quante volte ti senti dire "ma chi te lo fa fare ? "
Beh una delle tante risposte è proprio la ricerca di quei momenti di stato di grazia.
Un’altra vittoria dello sport pulito, dove senza bisogno di sostanze chimiche si può realmente “toccare il cielo con un dito”.
E tu hai mai provato la trance agonistica ?
Condividi la tua esperienza.
Davide
Di momenti di trance in ormai 14 anni di ciclismo amatoriale ne ho provati parecchi, molte volte legati alle prime ascese, dai nomi leggendari. Chi se lo scorda il primo Sellaronda, le Tre Cime, la prima volta all’Izoard e l’Iseran, lo Zoncolan. Chi si dimentica il brivido degli ultimi 22 tornati dello Stelvio dove l’aria diventa fine e la strada ti guarda regolare e maestosa dall’alto al basso. Per cui è inutile che stia a qui a fare la classifica di quale sia la migliore e racconterò l’ultima che ho vissuto… 30 settembre, il giorno successivo si è sposato uno… Read more »
Grazie di questa bellissima condivisione Massimo ! Sai che potresti scrivere un articolo per il blog ?
[…] l’effetto delle endorfine, sarà la trance agonistica, o più romanticamente sarà l’effetto meraviglioso che la bici fa, ma le idee migliori che mi […]
metodo pit laser è QUELLO CHE ASPETTAVO !! GRANDI lo compro subito.
sono sicuro di migliorare ed essere pronto per inizio stagione . GRAZIE
Respiro, detensione nella estrema concentrazione verso il compito, buona condizione fisica generale, temperatura ambiente ideale, ne’caldo ne’ freddo, mezzo meccanico che sembra tutt’uno con il corpo: mi è capitato, stante queste condizioni, di avere la chiara sensazione che avrei potuto viaggiare a velocità ben oltre la soglia a tempo indeterminato. Sia in pianura (stimo in 50 km/h la velocità tenuta, a 20 anni!) Questo non più di una ventina di volte nella mia vita di ciclista, sia agonista, che ora amante del piacere di pedalare. Ho 58 anni e ho alle spalle 10 anni di agonista di medio livello, un… Read more »
Ciao Davide, e la prima volta che trovo il tempo per scriverti, leggo spesso i tuoi articoli che trovo molto interessanti. ( anche se spesso lo faccio velocemente senza soffermarmi molto, il tempo e carogna ), Ho 60 anni e ho scoperto solo da 5 la pratica di questo stupendo sport che mi hà sempre affascinato, ma per vari motivi non ha mai praticato, anche se sono uno sportivo da sempre, ho fatto calcio a livello semiprofessionista e tennis amatoriale. Ritornando all’argomento TA, mi è capitato qualche volta di sentire la sensazione di benessere a fine passeggiata al rientro che… Read more »
Bellissimo articolo!
Grazie, mi sono un po’ incartato con questi concetti ma spero di essermi spiegato al meglio…
Caro Davide, ho 67 anni, è il 5° anno che pedalo, non faccio (volutamente) gare ma ho provato la TA l’anno scorso scalando il Mortirolo, obiettivo che mi intimoriva non poco. Ricordo perfettamente che a metà della salita, consapevole del fatto che oramai ce l’avrei fatta, ho vissuto lo stato di trance agonistica.
Grazie per il tuo (e di Pit) contributo al mio miglioramento.
Ciao Max, quando sei in quello stato di grazia è proprio uno spettacolo ! Inutile spiegarlo a chi non fa sport.
A presto e grazie a te !