Un0 dei pericoli in bicicletta: “sovrapporre le ruote”
Uno dei pericoli in bicicletta dove ci sis può far male? La settimana scorsa ti ho parlato di uscite in solitaria, ed abbiamo visto quanto pedalare in solitudine può diventare un esperienza quasi “mistica”, ti permette di restare solo con te stesso e di assaporare davvero il piacere della “fatica buona”.
Se è vero che pedalare in solitaria di tanto in tanto, può essere liberatorio ed esaltante, è altrettanto vero che il ciclismo va vissuto anche in compagnia.
Il ciclismo infatti è uno sport che ti fa vivere delle esperienze a volte molto intense, si condividono fatiche e soddisfazioni, e queste esperienze condivise aiutano a rinforzare i legami tra le persone, e spesso nascono sulle strade, delle belle amicizie.
Per questo, oggi parliamo di uscite in gruppo e uno dei pericoli in bicicletta, ovvero il rischio di sovrapporre le ruote e stamparsi sull’asfalto.
Lo voglio fare però partendo da un punto di vista – di certo poco poetico – ma che di sicuro sarà utile a molti.
Sopravvivenza sulla strada e i pericoli in bicicletta.
Parliamo di sicurezza sulle strade, ma lo facciamo anzitutto pensando a COME noi stessi andiamo in bici.
Non so se anche tu hai avuto la stessa impressione, ma nell’ultimo periodo, purtroppo i casi di incidenti in cui sono coinvolti dei ciclisti con conseguenze più o meno gravi (purtroppo a volte molto gravi) sembrano essersi moltiplicati.
Colpa del manto stradale sempre più simile ad un groviera ?
Complice il fatto che a fronte di strade disastrate le nostre bici sono sempre più rigide ? (dovremmo pensare di adottare degli ammortizzatori ? )
Colpa degli automobilisti – o meglio – della mancanza di regole chiare e di cultura della convivenza tra chi condivide le strade ?
Tutto vero, ma facciamo anche della sana autocritica.
Molto è colpa nostra, dell’incapacità di molti ciclisti di rispettare alcune regole basilari, di capire il confine tra il buon senso e la sventatezza, di avere a cuore la sicurezza degli altri oltre che la propria.
Oggi però non parleremo di “sopravvivenza” sulla strada, e nemmeno alzeremo polemiche riguardo le condizioni della strada e la convivenza con gli automobilisti più intolleranti.
Parliamo di noi, di come sappiamo o non sappiamo stare in gruppo in modo sicuro evitando i pericoli in bicicletta (per gli altri e per noi).
Come stare in gruppo in modo sicuro.
Ricordando il video della caduta di Pozzato al Grand Prix de Fourmies. Tutti hanno dato risalto al gesto “eroico” dello spettatore che toglie dalla strada la bici di Pozzato, evitando così una potenziale caduta di gruppo.
Piccola divagazione dal tema : io personalmente credo che – nonostante sia da ammirare l’intenzione e la prontezza di riflessi dello spettatore – la sua azione abbia potenzialmente provocato maggiore pericolo rispetto alla bici in mezzo alla strada. I corridori professionisti lanciati a 60 km/h sanno come “chiamare” il pericolo, come avvisare il resto del gruppo, ed infatti si nota che il gruppo si stava già diramando in due blocchi, invece, prova a pensare se lo spettatore-eroe fosse scivolato o non avesse calcolato bene i tempi della sua azione, i corridori che si erano spostati sulla sinistra della strada, che cosa avrebbero potuto fare ?
Insomma, è andata bene ma a mio avviso non deve essere preso come esempio.
Ritorniamo al nostro tema, ovvero come stare in gruppo evitando i pericoli in bicicletta.
Se guardi noterai che il corridore davanti a Pozzato cambia repentinamente direzione toccando inevitabilmente la ruota del corridore vicentino che grazie a questa caduta ci ha rimesso la clavicola ed il resto della stagione.
Ecco il video:
Vedendo questo video ho ripensato a quante volte questa situazione si verifica nelle nostre “scorribande” domenicali, a quante volte ho dovuto tirare i freni (e qualche imprecazione) per evitare la ruota posteriore di qualche spavaldo, poco lucido, o poco esperto ciclista che mi precedeva.
Ho ripensato anche a quanti amici sono caduti proprio a causa di questa “sovrapposizione delle ruote” e quindi ho trovato una buona idea dare qualche suggerimento – seppure forse banale – per evitare che questo succeda anche a te, e magari condividi questo articolo con qualche tuo compagno di uscite.
Anzitutto perché succede ?
In questo articolo non sto parlando delle competizioni, ma delle uscite tra amici e compagni di pedalata. In una Granfondo, quando ti trovi a 50 km/h in mezzo ad altre duemila ruote, e tutti voglio andare davanti, è evidente che la probabilità che un contatto accada è molto più alta rispetto ad un gruppetto limitato di ciclisti.
Fa parte in ogni caso delle regole del gioco. Anche se usciamo solo per una passeggiata con gli amici, sappiamo che siamo su due ruote in mezzo ad una strada, ed i pericoli sono sempre dietro l’angolo.
Detto questo, le cause di sovrapposizione di ruote più comuni, secondo me sono date da 3 tipologie di ciclisti:
- ciclisti troppo spavaldi : spesso sono giovani e si sentono forti. Magari hanno partecipato a qualche gara e si sentono troppo sicuri di sé.
- ciclisti stanchi : la stanchezza provoca mancanza di lucidità e si appannano i riflessi.
- ciclisti con poca esperienza : si nota subito un ciclista non abituato a stare in gruppo perché è rigido, si mette a distanza di mezzo metro dalla ruota che lo precede, accelera, frena, cambia direzione.
Guarda ora questo video, secondo te a quale di queste tre categorie appartiene il ciclista che causa la caduta ?
Che errore compie il ciclista davanti ?
E quello dietro, poteva fare qualcosa ?
Cyclist causes accident from Cycliq on Vimeo
Chi sta davanti
Il ciclista di fronte sicuramente non era intenzionato a causare un incidente e lo dimostra l’accortezza che ha avuto nel segnalare la svolta (per quanto ambiguo fosse il segnale!). Purtroppo a parte il gesto con la mano, la manovra non poteva essere chiaramente intuita.
Avrebbe dovuto spostarsi prima sulla parte sinistra della corsia, e non in modo così repentino.
Chi sta dietro
Il ciclista che arriva da dietro ha rallentato quando si è accorto del gesto, anche se probabilmente non aveva capito esattamente il significato del segnale. L’unico errore se vogliamo è stato che sebbene abbia rallentato, la sua ruota frontale risultava essere ancora in sovrapposizione alla posteriore del ciclista che lo precedeva. In questo caso il ciclista dietro ci ha messo un po’ del suo, forse mancava di lucidità.
E quindi ?
Tieni sempre a mente questa regola non scritta : sei TU responsabile della ruota che ti precede.
Puoi rispettare tutte le regole che vuoi, cercare di mantenere un andature costante, evitare di cambiare troppo repentinamente direzione, segnalare i tuoi spostamenti ed ogni altro pericolo sulla strada, tuttavia non sei solo, e NON SEI responsabile solo di te stesso.
Devi avere occhi anche per gli altri, stare sempre concentrato e molto attento a cosa fanno i ciclisti assieme a te, cercare di capire le situazioni ed il tuo stato psico-fisico.
Non dare mai nulla per scontato !
Per oggi è tutto, naturalmente auguro a tutti delle belle, serene e sicure pedalate in compagnia !
[…] queste regole non scritte che hanno a che fare con la sicurezza, come il segnalare gli ostacoli, il non sovrapporre le ruote, come dare i cambi in modo […]
Caro Davide, hai, secondo me, dimenticato un’altra causa di cadute del genere, c’è una categoria di ciclisti che a hanno avuto un passato da agonistica e alla giovane età di 68 anni, si sentono ancora ventenni, molto brevemente questo ciclista era l’ultimo del gruppo, a un semaforo rosso ha combinato un disastro per la sua abitudine di limare la ruota davanti, risultato per me femore rotto. Intervento chirurgico e fermo per 3 mesi (meglio solo che male accompagnato) ciao e buone pedalate