Nell’articolo precedente abbiamo parlato di cadute e ci siamo concentrati sul discorso sicurezza e prevenzione, analizzando alcune situazioni e comportamenti da considerare per ridurre al minimo il rischio di finire per terrra.
Purtroppo però, per quanto possiamo essere prudenti e rispettare le regole di sicurezza, dobbiamo mettere in conto che la caduta in bicicletta “fa parte del gioco” e va quindi messa in preventivo.
Allora tanto vale essere preparati a questa evenienza sia psicologicamente che fisicamente.
Ma esiste davvero un modo “corretto” di cadere ?
Ci sono alcuni sport che prevedono nella loro natura la caduta a terra. Ricordo che da ragazzino per un periodo ho praticato Judo, e passavamo lezioni intere solo ad imparare le varie tecniche di caduta frontale, all’indietro, laterale.
La caduta era quindi parte integrante della disciplina ed andava imparata e memorizzata a perfezione prima ancora di iniziare a mettere in pratica le mosse di combattimento.
Ma le tecniche di caduta non appartengono soltanto alle arti marziali o agli addestramenti militari.
Anche altri sport più comuni, come ad esempio la pallavolo, prevedono specifiche tecniche di caduta per il recupero delle palle a terra.
Tutto questo ci fa capire come la caduta a terra può essere entro certi limiti controllata e gestita per ridurre al minimo i danni dell’impatto. Insomma si può davvero “imparare a cadere” .
Vediamo allora alcuni consigli pratici.
Come ridurre i danni da caduta
Allenare flessibilità, bilanciamento e la tonificazione generale.
Troppo spesso noi ciclisti ci dedichiamo in modo esclusivo ad allenarci in bicicletta, trascurando invece la bonificazione generale del nostro corpo.
E’ invece un aspetto fondamentale integrare gli allenamenti in bicicletta ad allenamenti “a secco” per migliorare doti come flessibilità, equilibrio, destrezza.
Ma qui non voglio parlare dei vantaggi fisici dei lavori a corpo libero, ma dei vantaggi che questo comporta in caso di caduta.
Avere un corpo elastico, reattivo, tonico aiuta infatti in modo incredibile ad affrontare nel migliore dei modi le situazioni di emergenza come le cadute in bici.
Alcune discipline particolarmente indicate per questo sono Yoga, Pilates, gli allenamenti funzionali, e protocolli specifici per la preparazione invernale “a secco” del ciclista come quelli messi a punto da Omar Beltran per TrainEvolution.
In caso di ribaltamento in avanti.
E’ un tipo di caduta piuttosto comune, spesso causato da repentine frenate con il freno anteriore.
In questo caso la nostra riposta istintiva è di allungare le braccia per cercare di attutire l’impatto.
In realtà, per quanto contro-intuitivo, la scelta migliore è di rimanere il più possibile compatti e ricercare il rotolamento.
La compattezza del corpo ed il rotolamento infatti permettono di distribuire l’energia della caduta e quindi di concentrare la forza dell’impatto su singole parti del corpo.
I danni da impatto come la rottura delle ossa, sono chiaramente i peggiori ed i più lunghi da recuperare, per questo vanno evitati il più possibile.
Certamente con questa tecnica non eviterai escoriazioni e contusioni, tuttavia lo possiamo considerare il male minore rispetto alla rottura di un braccio o una clavicola.
La scivolata in curva.
Un altra caduta classica è quella laterale, in curva causata dalla perdita di trazione delle ruote.
Anche in questo caso, mente il nostro istinto ci porterebbe ad allungare un braccio per contrastare la caduta, dobbiamo invece ruotare la schiena verso il terreno rimanendo compatti, e cercando una sorta di rotolamento laterale.
Ecco il video completo da cui ho tratto ispirazione per gli ultimi due articoli.
E’ utile e divertente al tempo stesso.
Mi rendo perfettamente conto che quando ci si trova al momento della caduta, non si ha il tempo di ragionare e ci si comporta seguendo il proprio istinto, però sono anche convinto profondamente che sapere le cose, ed essere preparati sia fisicamente che psicologicamente ad affrontare le situazioni di emergenza, sia il migliore se non l’unico modo per fare in modo che tutto quello che portiamo a casa da una caduta sia solo qualche medaglia.
E tu cosa ne pensi ? Lascia il tuo commento qui sotto.
………….anche se sembra improprio ed innaturale , tenere le mani sulla barra del manubrio nella caduta laterale puo ridurre i traumi alla articolazione della spalla ( clavicola e testa dell’omero) . Il colpo viene infatti dapprima attutito dalla parte esterna del manubrio!
Grazie a te Giuseppe! A presto
ottimi consigli, da seguire con attenzione, volevo confermarti che seguendo i VOSTRI consigli
che mi stade e mi avete dato sono migliorato molto , sono riuscito a fare giri con i migliori della mia zona, sono molto contento ,VERO quando dite allenamento si fa in inverno per avere ottimi risultati.
GRAZIEEEE !! A presto con altre vostre dritte buona pedalata DAVIDE e FABRIZIO
Ciao Piero, se sei migliorato molto è frutto del tuo impegno e della tua costanza! Continua così, un nuovo inverno sta per iniziare, una gran bella e nuova occasione per allenarsi al massimo! A presto
Grazie mille Davide. Veramente molto utile anche se certe volte non si ha proprio il tempo di pensare. Comunque si spera di non doverli mai usare. Buone pedalate a tutti.
Ciao Paolo! Certo, assolutamente! Si spera di non doverli usare mai, ma è sempre meglio sapere come affrontare gli imprevisti. A prestissimo e buone pedalate!
ciao a tutti questi consigli sono molto validi : avere un corpo elastico, tonico e forte anche nella parte superiore del corpo è fondamentale! faccio sempre gli esercizi del PROF. CARBONIERI che consiglio vivamente.. ma in caso di un impatto imminente non c’è molto da fare…per adesso sono caduto 3 volte in 10 anni senza gravi conseguenze, comunque prevenire è sempre maglio che curare! su questo non ci piove..buone pedalate sicure avanti tutta!!!
Buone pedalate a te Stefano e continua così! E’ proprio vero, prevenire (ed allenarsi in modo costante) è meglio che curare. A prestissimo
utilissimo.grazie e speriamo che non serva
Assolutamente1 Incrociamo le dita 🙂 A presto
A 60 anni quasi suonati si perde un po’ di elasticità . Faccio Pilates da un paio di anni e i benefici si vedono parecchio . Lo consiglio .
Grazie mille Enrico per la tua dritta. E’ bene mantenere il corpo elastico sempre, e il Pilates è proprio un buon modo per prendersi cura di sé. A presto e avanti tutta!
Sia a piedi, in moto, in bici e anche da una scala mentre cogli le olive…
sarebbe molto importante accorgersi cosa sta succedendo, e di conseguenza
REAGIRE!! e’ molto importante per limitare i danni.
D’accordo con Davide, che saluto.
ciao a tutti e buone pedalate estive….
Saluti a te Stefano! A presto
i consigli sono utilissimi ma se si è “disarcionati” ad oltre 40 km orari (come è capitato a me ) è l’istinto di sopravvivenza che interviene , sono reazioni automatiche, e ci vuole una grande dose di fortuna. Lo dico per esperienza diretta ..non ho potuto fare nulla …. ricordo solo una macchina che per poco non mi passava sopra…. Per i ciclisti “stradali” ritengo che sia utile anche praticare gli sterrati con la Mountain Bike perché aiuta ad essere più reattivi con il mezzo e a gestire meglio ostacoli improvvisi che sulla strada purtroppo non mancano mai. Adesso sono… Read more »
Ciao Gianni, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza. E’ sempre terribile vivere delle disavventure per strada (come quella che è capitata a te) e dai una gran bella dritta: praticare gli sterrati aumenta la reattività, e perché no, anche il divertimento, quindi doppiamente utile! Continua così e aventi tutta! A presto
Grande!!!!
Devo dire che queste tecniche, il rotolamento, le ho più volte utilizzate quando giocavo a calcio e sono molto molto funzionali!
Non avevo mai pensato di adottarle in bicicletta….
Gran bella dritta!!!!
Grazie Davide!!!