Apro questo post chiedendoti un favore : dato che parlerò delle prestazioni dei professionisti, per favore non tiriamo in ballo il doping. Qui stiamo parlando tra appassionati, di performance straordinarie compiute da atleti.
Fermiamoci qui e godiamoci la nostra passione senza fare dietrologia. Te ne sarò grato.
La settimana scorsa ho pubblicato un articolo in cui parlavo della Vuelta (puoi leggerlo cliccando qui) sottolineando il fatto che è un evento snobbato dalla maggior parte delle tv e dei giornali italiani, e di quanto invece consideri questa corsa spettacolare e prestigiosa. E devo dire che la prima settimana ha ampliamente confermato le mie aspettative, regalando ogni giorno spettacolo ed emozioni, anche in quelle tappe che sulla carta erano destinate ai velocisti.
Ma torniamo a noi.
E’ più forte di me : ogni volta che guardo una entusiasmante gara di ciclismo in televisione, oltre ad avere i battiti cardiaci che vanno fuori soglia, mi piace analizzare i gesti atletici dei professionisti con l’occhio del ciclista amatore, cercando di carpire dei piccoli “segreti” da questi grandi atleti.
Mi piace quindi notare le diverse posizioni in bicicletta, il modo di pedalare, la cadenza di pedalata, i rapporti utilizzati e tutti quei dettagli tecnici che solo noi che andiamo in bici sappiamo apprezzare.
Come al solito non sono qui per dare lezioni di ciclismo, infatti più che dare risposte, mi piace fare delle domande e condividere con te idee, opinioni ed esperienze.
La decima tappa della Vuelta è stata davvero spettacolare, si sono visti un grande Basso, con una grinta ed un colpo di pedale che non si vedeva da tempo, ed uno straordinario Nibali che come al solito dimostra di avere coraggio da vendere oltre ad una indiscutibile classe.
Proprio in questa tappa ho notato alcuni particolari molto interessanti che voglio condividere con te (ho anche fatto un breve video che trovi più sotto).
1 – La rotondità di pedalata di Ivan Basso.
Ho sempre ammirato il colpo di pedale di Basso. Anche vedendolo in televisione si riesce ad intuire che la pedalata è fluida e potente allo stesso tempo, senza scatti o punti morti. Lo si nota dal movimento della caviglia che accompagna il colpo di pedale tra la fase di spinta e la fase di recupero.
Come vedrai nel video, Basso ha come caratteristica naturale, il fatto di pedalare con una frequenza di pedalata relativamente bassa, e questo rende più “semplice” avere una pedalata rotonda.
Ma è possibile pedalare in modo fluido anche ad alte cadenze di pedalata ?
Questo è uno degli obiettivi principali del video-corso Turbo Pedalata in cui ho raccolto le migliori tecniche per ottenere in poco tempo una pedalata fluida, rotonda ed efficace, partendo non dai muscoli ma dalla testa, dal cervello, perché é lui che comanda tutto.
2 – L’agilità di Nibali.
Abbiamo parlato diverse volte di frequenza di pedalata e abbiamo raccolto opinioni discordanti su questo tema, tuttavia il mondo professionistico continua a dimostrare che l’agilità è la scelta migliore.
Certo, questo richiede una naturale propensione e naturalmente allenamento specifico, ma alla fine i benefici sembrano essere importanti, a partire dal fatto che pedalare in agilità permette di suddividere il carico di lavoro a cui sono sottoposti i muscoli in salita, in tanti piccoli “pezzi” e quindi si evita di mantenere contratta la muscolatura per tempi troppo lunghi favorendo la circolazione del sangue.
Ma senza entrare in dettagli troppo tecnici, puoi notare nel video la differenza di cadenza tra Basso e Nibali, il primo pedala attorno alle 75 RPM , mentre lo Squalo viaggia a 90 RPM e oltre.
Lasciando perdere l’impressionante cadenza di Froome sul Ventoux che macina a 105 RPM ad un ritmo elevatissimo, il nostro Nibali riesce a spingere rapporti relativamente agili e trasferire potenza ai pedali in modo molto efficace.
3 – La posizione in sella di Nibali.
Negli ultimi due chilometri di salita di una tappa dura quando sei a tutta, è facile perdere compostezza ed efficacia nell’azione. Nibali negli ultimi metri invece riesce a gestirsi al meglio, mantiene le spalla e le braccia rilassate, si mette in posizione aerodinamica (è un tratto di falsopiano) e mantiene una cadenza di pedalata elevata pur senza perdere compostezza con il bacino e le spalle. Insomma proprio bello da vedere.
Ecco il filmato con le mie annotazioni, ho lasciato il commento originale in spagnolo che trovo fantastica, specialmente la frase ” Basso confirmando que està en un momento de forma impresionante ” 🙂
Ti ricordo che per onorare questa spettacolare Vuelta de Espana ho creato un offerta speciale con lo sconto del 30% su tutto il pacchetto “Tecniche Vincenti Ciclismo” in cui è incluso gratis anche il video-corso Turbo Pedalata per imparare a pedalare in modo fluido, efficace e potente.
Trovi tutte le informazioni cliccando qui
Allora cosa ne pensi ? Ti è piaciuta l’analisi di questo minivideo ?
Spazio a commenti, domande, esperienze !
analisi tecnica interessante..ma!.. ricordo male o basso ha vinto il giro (il suo ultimo) pedalando in salita con una frequenza che sfiorava le 100 rpm? e poi il mio parere per quanto riguarda la frequeza di pedalata (in salita) e'subordinato anche alla pendenza che si va ad affrontare! fermo restando che piu'si riesce ad andare in agilita' e meglio e'!!
Buona osservazione, io sostengo che l agilità e il pane del ciclismo moderno. Provato su se stesso e un su un gruppo di ragazzi che alleno. E ricordo anche che la potenza e la forza non bisogna tra lasciarla. Un buon compromesso si trova una facilità straordinaria sul agilità…ricordiamoci una cosa quello che fanno i professionisti sono cose giuste e per quelli tanto dubbiosi i professionisti non montano nessun rapporto strano sulla bici…
Prendere esempio dai Professionisti può essere meraviglioso ed un bel gioco. Praticamente però si vedono poi ciclisti che montano corone con e numero pignoni su misura, e anche le triple …, che su bici da corsa sono un pugno in un occhio. Tutto per riuscire a salire, ed in più salire agili…Cosa ne pensate? E' "giusto" stravolgere la bellezza di una bdc trasformandola in un rampichino pur di fare 80 RPM sullo Stelvio? Grazie!
Ottimo servizio una domanda ,ho notato che i senior pedalano con rapporti più lunghi ,perciò spaglio a pensare che col passar degli anni la forza prende il posto dell'agilità o e solo questione di mentalità?
Bravo Davide! Questa volta, ti sei superato, sei entrato nell'essenza del ciclismo… La pedalata è fatta da forza e capacità di ruotare le gambe, si fa un gran parlare di potenza, ma la potenza altro non è che la forza per la rapidità… come diceva Moser, "per vincere bisogna saper girare i rapporti duri più velocemente deglia altri!" Ma, perché andare agili è più redditizio? Tutto dipende dal tempo di applicazione della forza; se noi pedalassimo, in salita, a 60 pedalate al minuto, ci troveremmo ad ogni pedalata, a spingere per mezzo secondo… se andiamo a 120 rpm, questo tempo… Read more »
Comunque ognuno di noi ha una frequenza di pedalata c e chi riesce a tenere il cuore ben alto di frequenza per molto tempo e chi no può essere anche una cuestione di allenamento bo resto sempre del parere che ognuno di noi ha una frequenza di pedalata
Commento per quanto mi riguarda cerco sempre di trovare un equilibrio tra agilita velocita e frequenza cardiaca,a volte insistendo con l'agilita vado in affanno in quel momento anche cercando un rapporto piu duro non riesco piu a tenere il passo.
Ciao io ho avuto la stessa esperienza dell’amico Tommaso e sono d’accordo con lui.
Mi chiamo Tommy, amatore cinquantasettenne. Non mi faccio influenzare dalle mode e ho visto tanti "colleghi" che si sforzano di pedalare agili e peggiorano le proprie prestazioni. L'agilita' comporta indiscutibilmente un maggiore sforzo aerobico a favore di un minor stress ai muscoli delle gambe, se si e' "corti di fiato" si va poco lontano.Ho provato anch'io per qualche mese e mi sono trovato senza tono muscolare e prestazioni diminuite.
Opinione personale, non mi sento di contraddire i superesperti.
secondo me per rendere l'analisi più completa sarebbe bello sapere anche i rapporti che usano, oltre alla cadenza di pedalata
Siamo d'accordo che la pedalata agile porta dei grandi vantagi, ma perche' HORNER sta' andando forte in salita adottando una frequenza di pedalata bassissima' e spingendo rapporti duri propio come si faceva ona volta?Commento
Si comincia col percorrere salite che normalmente percorriamo ad una cadenza di 75/80 rpm ed al medio, alleggerendo il rapporto per alzare le rpm a 90/95 alla stessa freq. Cardiaca. Esempio: 5 km primo km a rpm 80 poi ad ogni km si alza la cadenza di 5 rpm fino a quando si prosegue alla cadenza che mantenga il cuore in 5 bpm sotto soglia
Sarà ma io non ci riesco proprio !!!
Bravo, interessante analisi….. in effetti la questione sulle diversità di cadenza di pedalata in salita è molto controversa. Molti amatori evoluti preferiscono comunque andare piuttosto "duri" e trovano realmente + economica e redditizia una cad relativamente bassa…Io spesso vado e scatto in agilità, ma le 75/80 rpm le trovo buone in molte salite di media pendenza e continuative.Commento
se c'era ancora bisogno di conferme sull'eficacia della pedalata rotonda