Dopo una breve pausa estiva, utile per ricaricare le pile, ricominciamo a parlare del nostro amato sport.
Ho notato un grande interesse da parte vostra per l’argomento frequenza di pedalata di cui abbiamo parlato qualche settimana fa in questo articolo.
Durante le vacanze ho ripreso in mano un libro che avevo già letto tempo fa, ed ho trovato nuovi spunti davvero interessanti sull’argomento.
Il libro in questione è “Dalla parte del ciclismo” in cui il giornalista Marco Buonarrigo, intervista a tutto campo il grande Aldo Sassi su argomenti che vanno dall’esperienza in Mapei alla scienza del ciclismo, alla preparazione atletica, all’organizzazione di una squadra, fino al doping.
Per chi non conoscesse Aldo Sassi, si tratta di uno dei maggiori “guru” della ricerca sportiva dedicata al ciclismo.
E’ stato dirigente ed è tuttora collaboratore del centro Mapei Sport e preparatore di atleti del calibro di Francesco Moser con cui ha collaborato per il famoso record dell’ora, fino ai campioni di oggi Ivan Basso e Cadel Evans.
Il “professore” come viene chiamato nell’ambiente, sta anche purtroppo combattendo la sua personale battaglia contro la malattia, ma siamo certi che porterà a casa anche questa vittoria. Noi tutti amanti del ciclismo non possiamo che incitarlo a non mollare.
Tornando al libro, devo dire che non è una lettura facile, spesso “il professore” usa un linguaggio da ricercatore di laboratorio, incomprensibile a noi comuni mortali.
Ho cercato quindi di estrarre alcuni passaggi proprio sulla frequenza di pedalata e tradurli in termini più adatti a noi “uomini e donne di strada”
Aldo Sassi oltre a tutto il resto, è anche l’inventore delle ormai famose SFR (Salite di Forza – Resistenza), introdotte per la prima volta proprio nella preparazione di Moser al record dell’ora del 1983.
Questo tipo di ripetute (di cui, se vi va, parleremo nello specifico in un prossimo articolo) sono pensate per aumentare l’espressione di forza, ovvero per il potenziamento della muscolatura.
Allora la domanda del giornalista arriva spontanea:
Come si concilia la tendenza a sviluppare la forza con un ciclismo moderno che, grazie soprattutto ad Armstrong, sembra aver riscoperto l’agilità?
A mio modo di vedere, la ricerca del miglioramento della forza aerobica attraverso le SFR è effettivamente volta a migliorare la capacità di utilizzare lunghi rapporti, ma non per questo porta alla scelta di cadenze di pedalata più basse: Moser utilizzò le SFR per allenarsi ad azionare un lungo rapporto nel Record dell’Ora, ma pur sempre a a 103 pedalate al minuto!
Per quanto riguarda Armstrong, è vero che adotta spesso cadenze di pedalata relativamente agili, ma sorprende la sua capacità di farlo azionando rapporti lunghi, quindi sviluppando potenze estremamente elevate. Le SFR debbono dunque essere viste non come un mezzo che consenta di scegliere cadenze più basse, ma semmai come uno stimolo allenante volto a determinare quegli adattamenti che permettano di sostenere più a lungo la relazione tra cadenza di pedalata e lunghezza del rapporto che caratterizza le capacità dell’atleta prima dell’insorgere di un evidente condizione di fatica.
Ma non sarà allora vero quello che disse Moser :“Per andare forte bisogna pedalare agili i rapporti duri?”
Battute a parte, questo sembra dimostrare che l’agilità per essere davvero efficace, deve essere sostenuta da una preparazione atletica completa, che includa anche lavori specifici di potenziamento (fatti con rapporti durissimi). La chiave è imparare a trasferire la potenza ai pedali con alte cadenze.
Altro concetto interessante per noi:
“Io sono uno dei sostenitori della tesi che nella scelta della frequenza di pedalata si debba sempre utilizzare come criterio la minimizzazione della sensazione di fatica: il nostro organismo ha una sensibilità tale da permettergli – se opportunamente integrata con l’esperienza – di operare in maniera adeguata questa scelta.
Gli errori avvengono soprattutto quando – per deliberata scelta dell’atleta o per imposizioni esterne – il criterio della minimizzazione della percezione di fatica passa in second’ordine.”
Da questo estratto quello che si ricava è che le sensazioni personali sono alla base della scelta della frequenza e che non bisogna snaturare e forzare le proprie naturali caratteristiche.
Il professore continua poi citando i risultati di alcuni studi:
“Quanto più aumenta la potenza che il ciclista deve produrre, tanto più elevata è la cadenza che appare essere caratterizzata dal migliore rendimento (per esempio, sessanta pedalate al minuto a una certa potenza sviluppata, sessantatré a una potenza superiore, sessantasei a una ancor più elevata e così via). Da questi studi e dai successivi però emergeva che le frequenze definite ottimali risultando di solito inferiori alle 80 pedalate al minuto, erano molto più basse di quelle effettivamente adottate dai ciclisti in gara. (..) gli studi di diversi autori hanno dimostrato che la scelta di cadenze più elevate di quelle che in laboratorio risultano energicamente più economiche è dovuta a cause neuromuscolari, e in particolare alla necessità di ridurre i picchi di forza nella pedalata, accorciare i tempi di contrazione, ridurre di conseguenza le pressioni intramuscolari e le restrizioni del flusso ematico, prevenendo così la fatica.”
Quindi la pedalata agile fino a 80 RPM è la scelta migliore come rendimento per esprimere potenza, e oltre questa soglia permette anche di affaticare meno muscoli e sistema circolatorio.
“La scelta di cadenze più o meno elevate è comunque condizionata dalla “storia ciclistica” del soggetto: è noto che un ciclista allenato tende a usare cadenze più elevate rispetto a uno non allenato.“
La “storia ciclistica” di ognuno di noi, secondo me ha anche un rovescio della medaglia, nel senso che chi ha molti anni di esperienza/allenamento, ed è abituato a rapporti duri, fa fatica a cambiare ritmo, mentre un neofita può educare da subito il suo corpo all’agilità.
Volendo riassumere i concetti possiamo dire che:
1 – L’agilità è la scelta migliore in termini di rendimento di potenza e di risparmio di energia.
2 – La cadenza di pedalata ideale è soggettiva e varia da ciclista a ciclista. Diventa fondamentale seguire le proprie personali sensazioni in base alla fatica percepita.
3 – Per riuscire a trasmettere potenza ai pedali con rapporti agili è necessario fare lavori di potenziamento con rapporti duri.
4 – Per trarre il massimo beneficio dalla pedalata agile, è necessario avere una preparazione completa, dalla resistenza alla potenza.
E voi cosa ne pensate? Qualche altra chiave di lettura? Cosa vi dice la vostra personale esperienza?
Come al solito i vostri commenti sono il vero valore aggiunto di questo blog!
mi consigliereste un ciclocomputer con conta pedalate con costo accessibile a tutti.Grazie un saluto a tutti.
Sono 10 anni che faccio strada ho 47 anni,e faccio 18000km anno,ho provato allenamenti per migliorare l'agilità,ma i migliori benefici li ho trovati questo anno allenandomi su una salita di 3km con pendenze oltre il 13/15 %,con rapporti 36/23_25 ripetendo la salita per tre volte consecutive,per la bellezza di 1200mt di dsl,allenandomi così,sono andato molto forte in pianura. CIAO
In gara ho rpm comprese tra 95-99,e'normale?in allenamento vado in genere dalle 73-83,perche'?Quando vado in MTB questi valori scendono e anche di molto,e pensare che i rapporti delle MTB sono piu'agil,qualcuno sa'il perche'?
Per Fabio:
la tua frequenza di 95-99 RPM in gara è molto buona. In allenamento probabilmente non hai le stesse motivazioni e probabilmente non fai le stesse andature della gara e quindi sei costretto a pedalere più duro. In MTB il discorso è leggermente diverso, dipende molto dal tipo di terreno su cui pedali. Sul fondo sconnesso non è facile pedalare troppo agili, c’è il rischio di perdere aderenza, quindi spesso si spinge un po’ più duro.
ho sempre usato 53/39, ma ho anche parecchia esperienza in mountain bike e vi dico: ok l'agilita' ma occhio a non perdere la potenza||
ciao a tutti cio 5000 km soffro tanto le salite lunche mi informero meglio ciao
ciao a tutti,io in vacanza vado in mtb molto agile anzi agilissimo,sopratutto sulle salite sullo sterrato, pero' quando ritorno alla bici da corsa con il39/53: è dura bisogna ricominciare da capo, non riesco andare cosi' agile; sarebbe oportuno introdurre anche su l'allenamento in mtb le S.F.R. cosi' si riesce a portare frequenze di pedalate alte anche con rapporti piu' duri come il 39/53 della bici da corsa ; ma io le S.F.R.le trovo molto noiose,saluti dalla Sicilia.
Sto pedalando da circa 20 anni (ora ne ho compiuti 62) e solo da quest'anno mi sono messo a pedalare con metodo (grazie alla Pensione). Metodo che ha funzionato, analizzando i lusinghieri risultati di categoria M7 che ho ottenuto nelle GF a cui ho partecipato (Bra-Bra, Stockalper, Valli Monregalesi, Prealpi Biellesi, Bossolasco). Febbraio e Marzo, uscite di 70/90 km con 110-115 rpm e 34-17 più 5 ripetute per ciascuna salita (Comnago/Calogna) 50 – 21/19/17/16/15. Luglio, ricerca delle 90rpm su salite al 6% (molto difficile) La pedalata agile consente di arrivare prima (o consente di fare meno fatica) infatti domenica ho… Read more »
Ciao Davide.
quali sono gli allenamenti adatti per migliorare l'agilità?
ciao
io mi sto allenando con un garmin cardio e e conta pedalata viaggio parecchio in agilità con 90 100 pedalate e con tabelle elaborate dal centro mapei e ho svolto visita con relativo test di valutazione funzionale cardio respiratorio ed ho notato ha distanza di 3 mesi con intensi allenamenti dei progressi non indifferenti e vi poosso assicurare da quando mi alleno in maniera specifica ho trovato dei miglioramenti l unico problema è il tempo ciao
ieri sulla mitica CIMA COPPI è stato fantastico e neanche troppo faticoso grazie ai tuoi consigli Davide, grazie di quello che fai per tutti noi. Un saluto a tutti e se volete venire in VAl di Fiemme a fare qualche passo Dolomitico chiamatemi
Sono io che devo ringraziare tutti voi, Alessandro.
I vostri commenti e le vostre storie sono una grande fonte di insegnamento e motivazione per me.
Grazie a tutti!
Davide
ciao Davide e ciao affettuoso al Dott Sassi bhe frequenza di pedalata penso che sia soggettivo come gia detto da tanti coleghi cicisti ma penso anche che la frequenza si possa costruire mi spiego megio si puo' sfruttare un buon conta pedalate e con un po di pazieza e tenacia arrivare ad una buona frequenza sia in pianura che in salita e arrivare molto lontano comunque io personalmente ho iniziato con il conta pedalate rpm e ho avuto grandi risulati poi sono passato ai watt. ho letto anche che qualcuno adopera il compact sono contrario 53 / 39 tutta la… Read more »
Dimenticavo la cosa piu' importante AUGURI prof. Sassi guarisca presto abbiamo ancora bisogno della sua scienza.
Caro Davide come ho gia' avuto modo di dirti ,vengo da un ciclismo attempato cioe' quando ancora non si conoscevano le tecniche apportate dal prof. Sassi ma avendo avuta la fortuna di allenarmi negli anni 70 col grande Giorgio Rossi ( 43 titoli italiani su pista oltre il record mondiale sui 500m),il quale anche su strada usava in allenameto rapporti molto agili.Ma la questione fondamentale secondo me e' il processo naturale che nel tempo trasforma le fibre chiare in scure per cui per poter mantenere la poten-za bisogna allenare specialmente l'agilita'. CIAO Davide
x Manola non credo sia possibile darti dei parametri in base ad altezza e peso. un buon meccanico che sappia fare correttamente i settaggi alla bici sul tuo tipo morfologico è l'unica via. io sono anche convinto che comunque in sella ci si debba sentire a proprio agio, e per questo da un settaggio base teorico fare piccoli aggiustamenti fino a trovare la posizione più "comodamente ergonomica" per quanto riguarda la lunghezza delle pedivelle credo che siano standardizzate su due tipi, uno per strada e uno per mountain. forse solo a livello professionistico esistono adattamenti personali. per le tacchette, se… Read more »
Caro,Davide ma il 53 /39 non piace più a nessuno ? leggo che tutti si buttano sulla compact ,io personalmente non l'ho mai provata e avendo intenzione di cambiare bici sono indeciso se montarla
quale è la tua opinione ?
I Io ho ancora un cicloconpiuter,comprato a lidl con frequenza cardiaca sempri che funzioni benissimo,dato che costi 20 euro ; ma non so se è affidabile sopratutto per la frequenza cardiaca! poi non ha il conta pedalate,che è molto utile,ho visto che anche alcune marche piu' famose non lo hanno,oppure hanno il conda pedalate ma non il cardio, solo alcuni troppo costosi hanno diciamo quasi tutto. Vorrei sapere se sono in vendita,accessori separati dall cicloconpiuter che fanno da conta pedalate , ciao .
PER GIORGIO .E DAVIDE
SPIEGATEMI MEGLIO LA QUESTIONE DELLA LUNGHEZZA DELLE PEDIVELLE PERCHè IMMAGINO SIGNIFICHI UNA PEDALATA PIù EFFICACE: COSA DETERMINA LA SCELTA DI UNA PEDIVELLA + O – LUNGA , LE TUE CARATTESTICHE FISICHE E CICLISTICHE O ANCHE IL CAMBIO IN DOTAZIONE.
ESEMPIO: IO SONO 177X67K E DECISAMENTE SONO UNA PASSISTA HO UNA COMPATTA CHE LUNGHEZZA DOVREI AVERE LE PEDIVELLE ?
POSTURA IN SELLA QUALE? REGOLAZIONE DELLE TACCHETTE COME?
GRAZIE
BUONA BICI A TUTTI
MANU
LA POSIZIONE DELLE TACCHETTE ???
C'e poco da dire! riuscire a tirare rapporti duri con una cadenza superiore alle 85-90 RPM al minuto e la scelta vincente. Be non e stato scoperto o detto niente di nuovo più si tira rapporti duri con cadenza bassa e più il muscolo soffre e si stanca prima perchè i capillari si schiacciano portando con se meno ossigeno al muscolo. Ma il lavoro per mantenere un elevato num di rpm continuo non è semplice. C'è molto lavoro da fare e non solo rig le SFR bisogna lavorare molto sulla stabilità del tronco e sulla coretta posizione così da non… Read more »
direi che dopo anni che pedalo facendo sui 10000km annui non smentisco quello che hai detto perchè ho capito che specialmente sulle salite dove io ero abituato a portare una pedalata un po pesante forse portato da una mia testardagine ho cominciato a pedalare un po più agile non so se sia perchè ora mi trovo con una compat che prima non avevo ma è tutta un altra musica grazie .
Ciao a tutti. Ho 55 anni e dopo 15 anni di Mountain Byke a livello amatoriale da 3 anni mi dedico anche al ciclismo su strada. Sara' che non mi sono ancora ben adattato al modo di pedalare(nonostante i circa 5000 km l'anno) che con la bici da corsa è parecchio differente ma io proprio non riesco a mantenere delle cadenze cosi elevate di pedalata! 1° il fiato dove lo andate a prendere? 2° la frequenza cardiaca sale inesorabilmente! (non parliamo poi nelle salite ripide). probabilmente o e' una questione di adeguatezza fisica o ci vuole un allenamento specifico ma e' difficile trovare… Read more »
Salve a tutti. Io ho iniziato da 1 anno e 1/2 e mi sto un po documentando a riguardo. ho letto anche una tabella di allenamento che serve ad aumentare la frequenza di pedalata in salita: ripetute intermittenti (RINT) SALITA 6%, rapporto 34×17 o 39×20 partire da 70 rpm e arrivare in progressione a 85-90 rpm, velocità da 17 a 22 km/h circa, 90"/60" (90" in progressione e 60" lentamente x 6 Ripetute). in seguito eseguire tratti di 1000 mt al 6% in pipianura con dietro motore a 120 rpm a fondo medio e veloce e/o con rapporto fisso 50… Read more »
ciao sono circa 40 anni che vado in bicicletta ho superato i 60………..Ho gareggiato fra gli amatori facendo oltre 1000 gare in 30 anni .La mia esperienza mi conduce a dire che oltre dell'agilità ,che condivido, ci sono anche altri fattori come la lunghezza delle pedivelle la posizione sulla sella e sopratutto la posizione dei piedi sui pedali ''regolazione tacchette''.Poi chi ha poco tempo e non può allenarsi molto io consiglio per migliorare un lavoro di adattamento che sostituisce l'allenamento fatto di km e km.Adattamento intendo per addattare il fisico ai cambi di ritmo o a sopportare degli sforzi in… Read more »
ok concordo con i 4 punti di riassunto su questo argomento, ho 50 anni e pratico bici da almeno 30/35 anni alla fine dopo tutti questi anni la mia conclusione :non bisogna snaturare le proprie caratteristiche atletiche semmai lavorare sulle proprie capacita,che ognuno di noi ha tipo;potenza,agilita capacita di resistenza ecc,io dopo tanti anni ormai so bene che la mia frequenza di pedalata in pianura con rapporto adeguato non deve superare le 90/95 ,mentre in salita in relazine alla pendenza tra le 60/75/80,altrimenti la conseguenza è il fuori giri con conseguenza inpiantarsi e non andare piu avanti un ciao a… Read more »
Forza Manola continua così e presto otterrai una vera Turbo-Pedalata!
Ciao Interessante quello che si dice nell'agilità, Io che vado con l'handbike, con leve lunghe 165mm, e di solito mi alleno con la 39, mentre in gara uso il rapporto 50… riesco a sviluppare una media di 100 rpm raggiungendo in pianura anche velocità di punta sui 45 orari. Ho notato che con il 39 fatico di meno e non sento dolori alle braccia (acido lattico). Settimana scorsa in tre uscite di cui una in salita ho percorso 230 km con le sole braccia (73km salita/discesa+92km pianura+65km saliscendi). ora sono sul lago di Garda i miei giri mattutini sono splendidi… Read more »
Pienamente d'accordo sull'agilità e su chi ha inventato la compatta!. pratico la bici solo da un paio d'anni ma da subito ho messo in pratica il consiglio che mi davano i " vecchi " : vai agile. All' inizio non è stato semplice, saltavo sulla sella da sembrare una molla, ma poi ho curato la pedalata ( Davide: sta diventando turbo in salita!) e progressivamente aumentato le rpm e ora riesco a fare le gran fondo senza arrivare moribonda. Il più bel complimento che mi hanno fatto è stato durante la salita del Barbotto (9 Colli 2010) :" hai una pedalata bellissima sembra che… Read more »
Certo è che quando si ha il tempo di allenarsi anche poco si ottengono maggiori prestazioni, da quando ho montato la compact ho notato un effettivo miglioramento specie in salita, ma è anche vero, specie in questo periodo da poco passato, che con l'aumento degli impegni di casa e le minori uscite è molto più difficile riprendere il ritmo giusto.
Siamo alle solite bisogna soffrire.
sono alcuni anni che vado in bicicletta ma solo quest'anno ho praticato molto la bici da strada , con giri sopra i 150 km e ho constatato che se voglio arrivare a fine giro con delle risorse da sprint finale devo comunque dosare le energie , e questo si tramuta in agilità nella prima fase cioè nella prima ascesa , con un aumento nella seconda per poi esagerare magari nell'ultima che anche se non ne ho più comunque sono quasi a casa . se invece affatico i muscoli subito poi non riesco ad esprimere nemmeno l'agilità , perchè quando è… Read more »
mi pare che non ci sia nulla da eccepire, almeno per come la penso io, per l'esperienza di quest'anno mi sento di affermare che avendo adottato questi criteri le cose siano andate molto meglio, nel senso che sono riuscito a fare uscite più lunghe con minor affaticamento finale e con media leggermente più alta.
meglio di così…
avete seguito l'operazione fiandre che il prof. Sassi ha lanciato su la gazzetta?
Per Paolo : grazie per aver ricordato l’ Operazione Fiandre che Sassi stà portando avanti con la Gazzetta. In pratica un cicloamatore medio di 52 anni, seguirà il programma di allenamento di Sassi per i prossimi 8 mesi, fino al Fiandre per cicloamatori. Ricco di spunti interessanti, per chi vuole seguire ecco il link:
http://www.gazzetta.it/Fitness/Pianeta_fitness/19-08-2010/operazione-fiandre-2011-71838204499.shtml
Bhè, certo che Moser l'ha sparata alla Max Catalano !!! Purtroppo ognuno di noi (penso) deve fare i conti anche con il poco tempo a disposizione e le mogli: personalmente mi piacerebbe trovare anche il modo di fare uscite mirate ad esercizi di potenziamento ed altro, ma è già tanto che riesca a racimolare quei 5000-6000 km/anno tra uscite con amici e gran fondo … Per quanto riguarda comunque la mia frequenza di pedalata (migliorata da quando adotto un sensorino Garmin), si posiziona mediamente tra 80 e 90 rpm in pianura (con punte anche oltre i 105), per crollare ad un drammatico… Read more »