“Mens sana in corpore sano”.
Non siamo certo noi i primi a scoprire che fare sport fa bene alla mente, oltre che al corpo, ma in questo articolo facciamo un passo in più.
Quanto e in che modo il nostro amato sport influisce positivamente sulle nostre funzioni cerebrali ?
Ho trovato un interessante articolo/ricerca con alcuni dati e riferimenti a studi scientifici che dimostrano la stretta correlazione tra Ciclismo e Cervello.
Da oggi quindi, avremo almeno altri 5 buoni motivi per andare in bici !
Iniziamo…
In questo post scopriremo le prove scientifiche a dimostrazione che il ciclismo aumenta la funzione cerebrale.
Per noi ciclisti la strada è quel tappeto infinito di sensazioni, emozioni e condivisione che ci chiama e ci fa macinare chilometri e chilometri.
C’è anche chi spesso lo fa per migliorare la propria salute fisica, ad esempio migliorando i livelli di colesterolo, riducendo il rischio di malattie cardiache e abbassando la pressione sanguigna.
Ma è incredibile apprendere che il ciclismo aiuta anche a “costruire” un cervello migliore, sia dal punto di vista funzionale che strutturale.
Ecco cosa dice la scienza sui benefici cognitivi della pedalata.
1. Il ciclismo fa crescere il tuo cervello
La bicicletta è come un fertilizzante per il cervello.
Quando pedali, le cellule nervose aumentano la loro attività. Quando i neuroni si attivano, aumentano la produzione di Noggin (una proteina nel cervello) e del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF).
Questi due composti sono responsabili della formazione di nuove cellule cerebrali. Questo triplica la creazione dei neuroni, che vanno a formare così il tuo cervello.
Oltre a promuovere la produzione di nuovi neuroni, il BDNF promuove anche una sana funzione cerebrale e tiene a bada alcune malattie neurologiche, come il Parkinson e l’Alzheimer.
La ricerca pubblicata sul “Journal of Diabetes Complications” riguardante i partecipanti affetti da sindrome metabolica o da diabete di tipo 2 lo conferma (una sindrome metabolica è una condizione che aumenta il rischio di sviluppare ictus, diabete e malattie cardiache).
I volontari sono stati inseriti in un programma che prevedeva la regolare pratica di ciclismo sotto costante monitoraggio.
Dopo soli tre mesi, si è riscontrato che i loro livelli di BDNF erano aumentati.
2. Il ciclismo migliora la connettività cerebrale
Tutte le ore che passi a pedalare non influiscono solo sui tuoi muscoli, ma anche sulla tua materia grigia.
Quando i vasi sanguigni del cervello ricevono un migliore apporto di nutrienti e ossigeno, funzionano meglio.
Malgrado si senta molto parlare di materia grigia, anche la materia bianca è importante!
Essa si trova solitamente nella parte inferiore della superficie del cervello. È stata paragonata ad una metropolitana che collega varie parti del cervello.
Un guasto al funzionamento di questo sistema provoca un rallentamento del pensiero e altri deficit cognitivi. La buona notizia è che la scienza ha dimostrato che praticare un’attività motoria come il ciclismo può migliorare le prestazioni del cervello.
Uno studio pubblicato sullo “Schizophrenia Bulletin” ha riportato una ricerca condotta su pazienti schizofrenici e individui sani.
La ricerca è stata condotta nei Paesi Bassi, dove spostarsi in bicicletta è la norma per la maggior parte delle persone. La metà dei soggetti è stata sottoposta per sei mesi ad un allenamento indoor sulla cyclette.
Anche se era al chiuso e molti dei partecipanti si dedicavano un po’ anche al ciclismo outdoor, l’ulteriore allenamento ha fatto un’enorme differenza.
Le scansioni cerebrali sui soggetti che stavano pedalando su cyclette hanno mostrato una maggiore integrità delle fibre della sostanza bianca, sia nel cervello schizofrenico che in quello sano.
3. Il ciclismo migliora la memoria e il ragionamento
Gli esercizi aerobici sono benefici per il cervello in molti modi.
Ad esempio, aiutano a mantenere un flusso sanguigno sufficiente al cervello, fornendo così un flusso costante di nutrienti e ossigeno.
Praticare regolarmente il ciclismo aiuta l’apprendimento, la capacità di giudizio e il ragionamento, alcuni degli stessi benefici che sono rivendicati, ad esempio, da costosi integratori che affermano di nutrire il cervello così da migliorarne la concentrazione, l’energia e l’attenzione.
In uno studio pubblicato sul “Journal of Clinical and Diagnostic Research”, ad un gruppo di giovani uomini sani è stato chiesto di pedalare per 30 minuti.
Hanno completato una serie di test cognitivi prima e dopo la sessione di ciclismo. I migliori risultati sono stati ottenuti dopo aver completato la sessione stessa.
Hanno ottenuto buoni risultati nel ragionamento, nella progettazione e nella memoria.
I soggetti hanno anche completato i test più velocemente dopo l’esercizio rispetto a prima dell’esercizio.
4. Il ciclismo aumenta l’autostima
“Ciò che pensiamo di noi stessi è probabilmente il concetto centrale nella nostra vita cosciente”
William McGuire
Che tu sia d’accordo o meno con questa citazione, sarebbe difficile non essere d’accordo sul fatto che la tua percezione di sé sia cruciale per la tua soddisfazione e felicità.
Questo è il motivo per il quale i social media possono causare problemi di autostima. Molti si sentono in competizione con i profili di altri o vorrebbero essere come loro. Durante questo processo, potrebbero perdere la cognizione di chi sono veramente.
Se sei succube di Instagram o Facebook, il ciclismo ti può aiutare.
Analizzando l’impatto dell’attività fisica sull’autostima, Duncan ed Eyre, coautori del libro “Sport and exercise Psychology”, hanno concluso che la prima ha effetti positivi sulla seconda.
Durante lo studio, i ricercatori hanno scoperto che gli effetti non dipendevano dalla durata e dall’intensità dell’attività fisica.
Quindi se fosse possibile anche solo fare l’andata e il ritorno al lavoro in bici, potresti avere un impatto complessivo sostanziale sulla tua autostima!
5. Il ciclismo combatte la depressione
Il ciclismo è un efficace antidepressivo.
Stimola il rilascio di ormoni come la serotonina e la dopamina ed endorfine.
Sebbene il meccanismo specifico di come ciò avvenga non è ancora chiaro, gli studi dimostrano che persone affette da depressione hanno trovato beneficio pedalando per 30 minuti al giorno.
Uno studio a lungo termine su volontari della contea di Alameda in California, ha mostrato che alti livelli di attività fisica come il ciclismo si traduce in un ridotto rischio di sviluppare depressione clinica.
I risultati rimangono inalterati anche quando entrano in gioco altri fattori come i supporti sociali e lo status socioeconomico.
A differenza di molti altri trattamenti per la depressione, come i farmaci, il ciclismo non ha alcuna controindicazione.
In conclusione
Da questa ricerca (e da una serie di studi simili), è evidente che il ciclismo fa molto bene non solo al fisico ma anche al cervello.
Del resto pensare che mente, corpo, spirito siano slegati tra loro, è una visione ormai superata (si spera) e di fatto noi in TrainEvolution abbiamo creato un “sistema di allenamento INTEGRATO” dove il termine “integrato” indica proprio il fatto di prendersi cura di TUTTI gli aspetti che fanno di ognuno di noi, un complesso sistema unico al mondo.
E tirare fuori il massimo potenziale da ogni singola persona.
Se ti va, dimmi cosa ne pensi lasciando un commento !
A presto e buone pedalate.
Davide
A proposito, hai già letto il libro di TrainEvolution ?
Fonti utilizzate in questo articolo:
Post originale: https://averagejoecyclist.com/science-cycling-boosts-brain-function/
Camacho et al. 15 July 1991. Physical Activity and Depression: Evidence from the Alameda County Study. Terry C. Camacho, Robert E. Roberts, Nancy B. Lazarus, George A. Kaplan, Richard D. Cohen. American Journal of Epidemiology, Volume 134, Issue 2, 15 July 1991, Pages 220–231, https://doi.org/10.1093/oxfordjournals.aje.a116074 .
Duncan, Michael J. and Emma L.J. Eyre. Physical Activity and Self-Esteem. In Lane, Andrew M. Sport and Exercise Psychology.
Svatkova, A. et al. Physical Exercise Keeps the Brain Connected: Biking Increases White Matter Integrity in Patients With Schizophrenia and Healthy Controls. Alena Svatkova , René C W Mandl, Thomas W Scheewe, Wiepke Cahn, René S Kahn, Hilleke E Hulshoff Pol.