La salita mette a nudo i punti di forza e i limiti di ciascuno.
Non ci si può nascondere nella pancia del gruppo e sfruttare la scia come in pianura, qui sei solo tu e la tua bici a combattere contro la forza di gravità. In salita c’è poco margine per recuperare le forze, se ti si accende la spia rossa, ormai c’è poco da fare.
Ci sono due principali insidie quando inizi una salita:
Insidia n.1 – I tuoi compagni/rivali di pedalata:
Mentre si va in pianura si è tutti amici ma appena la strada comincia a salire, il ciclista animale che è dentro di te prende il sopravvento e cominci a mettere la ruota davanti ai tuoi amici/nemici con fare indifferente controllando l’espressione del loro viso per capire se stanno facendo fatica.
Se stai bene li farai morire per restare alla tua ruota, minimizzando la cosa come se per te fosse naturale andare così forte, anche se magari stai facendo una fatica pazzesca.
Se invece i tuoi compagni sono più allenati, più in forma o semplicemente più forti di te, sputerai il fegato sull’asfalto piuttosto di dargli la soddisfazione di staccarti di ruota. Non è forse vero?
Insidia n.2 – Quel ciclista ignoto che vedi lassù appena un paio di tornanti sopra te.
Quando inizi una salita da solo, non hai il problema dei tuoi compagni, non devi dimostrare niente a nessuno e quindi puoi salire con il tuo passo.
Peccato che inevitabilmente, alzando la testa, vedi lassù poche centinaia di metri più avanti un collega ignoto. Ed ecco che scatta dentro di te l’irrefrenabile desiderio di andarlo a prendere. Come per magia non senti più la fatica e fai di tutto per andarlo a prendere. Se ti va bene, nel giro di qualche tornante hai fatto fuori la pratica, se invece di fronte a te hai uno “che mena” allora saranno dolori, continuerai ad insistere nella tua azione come un asino con il bastone e la carota, finchè sfinito ma soddisfatto, lo raggiungi.
Ora che lo hai raggiunto però dovresti anche staccarlo o per lo meno restargli a ruota E qui spesso arrivano i problemi…
Quindi è fondamentale che impari ad ascoltare il tuo corpo e a conoscere i tuoi limiti.
Solo in questo modo potrai affrontare salite di qualunque lunghezza e pendenza senza eccedere nello sforzo e creare quindi acido lattico in eccesso nei muscoli.
Lo so, l’orgoglio di un ciclista è difficile da frenare, ma è necessario trattenere questi impeti almeno finchè non sei in piena forma perché la salita prima o poi ti presenta il conto ed il conto, a volte può essere molto salato.
come non associarmi a Paolo, la salite scottano sempre, spece per me che non ho il fisico della scalatrice (180 x 66kg) e superato ( da poco!!!) i 50. Però dopo un inverno di duro lavoro qualche soddisfazione me la tolgo e poi vivvadio arrivano le discese e la pianura e allora…ciao
non ho visto commenti a questo argomento. forse scotta troppo!
sono tutto ustionato alla fine di ogni uscita, però ogni tanto qualcuno, decisamente meno allenato di me, riesco a lasciarlo lì, magra consolazione, ma consapevolezza che il lavoro paga, anche a 58 anni e 85 Kg!
lo so devo dimagrire ancora, per adesso lo prendo come allenamento con sovraccarico. ma gli anni comunque cresceranno!
ma va bene così, oggi sta nascendo il mio terzo nipotino, e la gioia è come aver fatto il mortirolo senza faticare( non io ).