“Questo articolo è dedicato alla nostra passione.”
Oggi vi voglio parlare di un film che ho visto qualche giorno fa.
Non un film qualsiasi, un film sulla nostra passione, il ciclismo.
E in questo caso, uso la parola passione perché é quello che si prova nel vedere questo film.
Sto parlando de “L’ultimo chilometro” un film-documentario sul mondo del ciclismo del regista Paolo Casalis.
L’ho visto una sera mentre ero a casa da solo e mi sono emozionato. Avrei voluto che vicino a me ci fossero anche mia moglie e le mie bambine, per far capire e trasmettere anche a loro cos’è quella fiamma che ci brucia dentro e che ci fa fare tanta fatica su una bicicletta.
Avrei voluto che lo vedessero anche quei miei amici che non hanno mai provato ad andare in bici e che mi guardano in modo strano quando gli dico che mi sono alzato alle 6 del mattino per andarmi a fare 100 km in sella ad una bici.
E’ un film fatto con passione e che trasmette emozioni. Le stesse emozioni che fanno di questo sport, il più bello ed unico al mondo, dove i corridori sono prima di tutto uomini, con le loro virtù e debolezze, con giorni di gloria e giorni nel fango.
Così come nella vita di tutti noi.
Uno sport che vive momenti difficili, e questo il film non lo nasconde, ma anzi va a ricercare senza ipocrisia, un personaggio come Davide Rebellin, “grande vecchio” del ciclismo, coinvolto nelle note vicende di doping, che però ci mette la faccia, il sudore, la fatica e l’umiltà di dimostrare a se stesso e agli altri che lui, nato per vincere,può tornare grande, anche da “vecchio”. E vi consiglio vivamente, prima di giudicare, di guardare questo film.
Uno sport che forse vive troppo nel passato e si culla nei ricordi dei “bei vecchi tempi”, e che a mio avviso, dovrebbe invece smettere di guardare nello specchietto retrovisore, ma guardare al futuro dei giovani atleti e creare un’ambiente in cui i corridori possano crescere con la cultura dello sport pulito.
Le parole di Gianni Mura, storico giornalista di ciclismo, (scrive ancora romanticamente gli articoli con la macchina da scrivere), sono emblematiche ” se si pensa che i corridori hanno nelle orecchie una trasmittente e sono teleguidati dall’ammiraglia, direi che questa è la fine dell’avventura”.
I giovani atleti di oggi vivono un ciclismo diverso, ma anche un mondo diverso da quello che ricordano i genitori, e non possiamo dare colpa a loro per questo.
Lo dimostra Ignazio Moser,figlio di Francesco, che si porta dietro il fardello di un cognome pesante, eppure segue la sua strada con grinta, determinazione, tenacia. E come dice lui ” Le corse che ho vinto finora non le ho vinte perché mi chiamo Moser…”
Uno sport che anche se vive momenti difficili rimane sempre lo sport più bello al mondo, lo sport della gente, dove per vivere un emozione non devi pagare un biglietto, ti basta arrampicarti in bici o a piedi fino ad un tornante di una salita per veder passare, per pochi intensi istanti, dei piccoli grandi eroi, e magari incontrare curiosi personaggi come El Diablo, alias Didi Senft che ha dedicato la sua vita a questa passione (lo sapevate che da giovane è stato un buon corridore?)
Questo film è un concentrato di tutte le emozioni che questo sport può regalare. Emozioni sportive, ma soprattutto emozioni umane, la ricerca del lato più intimo dell’atleta, con i suoi problemi, le sue aspirazioni, i sogni di gloria che rimangono tali a 20 anni come a 40 anni suonati.
Dopo aver visto il film, ho subito contattato il regista Paolo Casalis, e gli ho chiesto di rilasciarmi un intervista dove mi racconta un po’ la storia di questo film – documentario. Ne è uscito davvero un bel racconto che vale la pena leggere, e che pubblicherò tra un paio di giorni appena finito di sistemare.
Ho anche chiesto a Paolo se fosse possibile avere un prezzo speciale riservato agli amici di CiclismoPassione che fossero interessati ad acquistare il DVD, e Paolo mi ha gentilmente concesso uno sconto del 15% che potete avere solo acquistando il DVD (più il libretto in omaggio), dal pulsante qui sotto.
Il prezzo riservato agli amici di CiclismoPassione è di 11,50 € (+1,90 € di spese postali) , invece di 13,50 € (+1,90 €) che trovate sul sito ufficiale dove ci sono tutte le informazioni : www.thelastkilometer.com
In pratica le spese di spedizione sono gratis.
Adesso cari amici, alzate il volume e preparatevi ad emozionarvi.
Beh che ne pensate ? Io sono rimasto talmente affascinato da questo film che l’ho rivisto tre volte…
Finisco di preparare il secondo articolo con l’intervista e un video inedito estratto dal film che Paolo mi ha gentilmente passato, e tra qualche giorno ci risentiamo.
Spazio ai commenti !
@bikeman72 sì, certamente El Diablo era il soprannome Chiappucci, però a sentirequesto Diablo (il tedescone col forcone, per capirci) sembra che l’origine del suo nome non c’entri niente con Chiappucci. C’è da dire che lui in realtà si fa chiamare “Der Teufel” (diavolo in tedesco) per cui “El Diablo” è solo la versione spagnola del suo nome, quella pià famosa e conosciuta.
[…] La settimana scorsa vi ho presentato il film "L'ultimo Chilometro" , definendolo come un film "dedicato alla nostra passione". […]
grazie appena comprato
…scusate,ma El Diablo,non era il soprannome di Chiappucci??
Bravo Davide, scovi sempre cose interessanti per tenere alta la passione.
Belli anche i Turbo Rulli; peccato non siano in formato da poter vedere con il lettore DVD in TV e l’impianto HI-FI a palla. Perchè non ci pensi?
Preso arrivato a gennaio visto bellissimo
Lo avevo prenotato ancora quando era in fase di progetto e cercava di autofinanziarsi attraverso uno di quei siti che raccolgono fondi direttamente via web… bello e fatto bene.