L’argomento di oggi è qualcosa che mi ha affascinato molti anni fa.
Anzi, posso dire che il libro da cui è estratto questo pezzo, “Il Doping Ecologico” che ho letto oltre 10 anni fa, sia il maggiore responsabile della nascita di questo blog.
E l’influenza di Omar Beltran su di me, sul mio modo di vivere il ciclismo e non solo, ha rappresenta per me una continua Evoluzione.
Ma perché parliamo di “centratura” ? E cosa ha a che fare con il ciclismo?
Leggi questo estratto e ti sarà tutto molto chiaro. Capirai che quello che oggi va tanto di moda e che si chiama “Core Training” ha origini molto antiche e lontane e che Omar Beltran, nel suo lavoro di preparatore, faceva fare questi esercizi già negli anni ’90, quando nessuno ne parlava.
E soprattutto ci sono dei riscontri pratici, e degli esercizi davvero sorprendenti che ti invito a fare. Se non altro ti divertirai e imparerai qualcosa di nuovo…
Estratto dal libro “Il Doping Ecologico”
di Omar Beltran
Avete presente “Karate Kid”, il film, sì, proprio quello di: <<Metti la cera… Togli la cera>>, ve lo ricordate?
C’era il giovane apprendista karateka, ma soprattutto c’era il mitico Maestro Miyagi.
Maestro Miyagi rappresenta l’immagine della Centratura.
Nelle arti marziali, l’essere centrato-avere un punto equidistante per favorire il proprio equilibrio, sia esteriore che interiore- è diimportanza cruciale per l’esito della azione.
Pensate al Maestro Miyagi e a quanti pochi ed economici movimenti utilizzava nelle poche scene di combattimento in cui era impegnato.
Se domandate ad un pugile da dove parte un colpo? di certo vi risponderà: <<Dal centro di me stesso>>
L’essere centrato permette al praticante di arti marziali di poter utilizzare la forza dell’avversario, per indirizzarla da qualche altra parte.
Un’altra immagine dello sport che risulta essere molto efficace nella definizione del concetto di“Centratura”, è la celeberrima “Haka” degli All Black, nazionale di rugby neozelandese.
Vedere e sentire la “Haka” provoca alla maggior parte delle persone e degli sportivi molteplici sensazioni.
Ma è sicuro: l’immagine che questi sportivi-lottatori danno di sé stessi non è quella di gente che sta lì per provare a giocare rugby.
Questi lotteranno per la vita o la morte in campo.
Essere centrati significa avere un “centro”: da questo punto ben equilibrato ogni azione di forza o di potenza può partire carica d’energia. Inoltre, il corpo è in grado, se centrato, di distribuire le proprie energie ed evitare i colpi – leggi anche le avversità-.
Esercizio pratico
Chiedi la collaborazione di un tuo compagno, amico o conoscente.
- Dì al tuo partner: “Sposta tutta la tua attenzione verso il lobo dell’orecchio destro.” Egli concentrerà il suo pensiero sul lobo destro, spostando l’attenzione proprio all’interno di esso. Controlla che sia davvero concentrato completamente sul suo lobo destro chiedendogli: Sei là?
- Verifica l’equilibrio del tuo partner spingendolo leggermente sulla spalla. Spingilo di fronte, dritto verso di lui. Vedrai che sarà sufficiente una lieve pressione per farlo sbilanciare. Dovrà arretrare, diventerà instabile, comincerà a barcollare o potrà persino cadere.
Quando si focalizza tutta l’attenzione sul lobo destro, si diventa fisicamente instabili. - A questo punto dì al tuo partner: “Immagina una grande sfera di energia nella zona addominale, al centro del tuo corpo, proprio al di sotto dell’ombelico. E ora, porta tutta la tua attenzione in questo punto”. Egli sposterà allora l’attenzione nella parte bassa del corpo, in questa zona al di sotto dell’ombelico che, nelle arti marziali, è chiamata il centro dell’energia o centro della forza. Nel TaiChi, è il “Dan Tien”; nello Yoga si chiama “Hara”; diversi nomi per indicare lo stesso punto che si trova nel centro del corpo, alcuni centimetri sotto dell’ombelico.
- Controlla che il partner abbia eseguito correttamente la tua indicazione chiedendogli: Sei laggiù? Ripeti nuovamente la verifica. Spingi la spalla del tuo partner e nota la differenza
Fate questo esercizio a turno.
Nota quello che succede quando sposti il punto focale dell’energia dal lobo dell’orecchio al centro del addome, quando sei veramente “CENTRATO”.
Facendo riferimento alle arti marziali e alla cultura orientale, ci manca la giustificazione teorica di alcune nozioni culturali che sono, però, antichissime. Abbiamo bisogno della sicurezza che ci dà la giustificazione teorica e, di questo dobbiamo essere grati ai nostri padri intellettuali, al razionalismo occidentale, a cui siamo abituati da sempre.
Una convinzione, questa, che non sempre si rivela positiva, ma quando possibile personalmente preferisco assecondare.
Voi, anzi, noi gente di sport, operatori dei muscoli, sappiamo molto bene che ci sono muscoli che sipossono contrarre volontariamente – ad esempio il bicipite, o il quadricipite – e altri che non possiamo controllare volontariamente – il muscolo cardiaco, oppure i muscoli lisci che compongono molti dei nostri organi interni.
Ci occuperemo per un momento di muscoli volontari – che possiamo controllare con la volontà – ma dei quali non siamo del tutto consapevoli.
Si tratta dei muscoli del pavimento pelvico.
Nell’immagine potete individuarli, visti dall’alto: il vostro punto di osservazione, sarebbe ipoteticamente il cuore.
La funzione anatomica dei muscoli del pavimento pelvico è il controllo degli sfinteri. Grazie al loro intervento possiamo espletare tutte le azioni di depurazione dell’organismo, attraverso la minzione e la defecazione.
La seguente illustrazione vi offre un piano laterale, per meglio comprendere la loro locazione anatomica:
Un semplice esercizio vi può aiutare a localizzarli in modo inequivocabile.
La prossima volta che vi scappa la “pipì”, decidete di interrompere la minzione volontariamente: nel momento in cui lo interrompete, state contraendo i muscoli del pavimento pelvico.
Fatelo per qualche volta e acquisirete una notevole capacità di controllo.
Come già sapete, i muscoli non hanno solo una funzione anatomica nel nostro organismo, possono anche influenzare i nostri stati d’animo.
Esercizio Pratico
Dopo aver individuato i vostri muscoli del pavimento pelvico, eseguite questo esercizio:
Pensate per un momento ad un episodio negativo, identificate le sensazioni che il ricordo di questoepisodio vi fa provare.
Ora mettetevi in piedi, ben centrati con l’attenzione sul vostro centro e consapevolmente contraete i muscoli del vostro pavimento pelvico.
Cercate di richiamare alla vostra mente il medesimo ricordo negativo e soprattutto cercate di provare inutilmente le stesse sensazioni.
Siete riusciti ?
Retorico vero?
Sì lo so: è impossibile provare le stesse sensazioni quando i muscoli del pavimento pelvico vengono coinvolti.
Ma non è tutto.
Come avete letto, gli orientali lo chiamano il centro della forza.
Volete sapere perché?
Ve lo spiego con un racconto, il cui protagonista questa volta è Alessandro Vanotti (ex professionista, partecipazione a 19 grandi giri, gregario di lusso e spalla destra di Nibali nelle vittorie al Tour, Giro, Vuelta)
All’epoca Alessandro correva in Milram ed eravamo in palestra, per la preparazione invernale.
Lui era seduto sulla Leg Extension.
D’accordo con un suo compagno di squadra, durante una pausa, cominciai a parlare ad Alessandro dei muscoli del pavimento pelvico, intanto il suo compagno aumentava il carico a sua insaputa di20Kg oltre quello stava eseguendo e che lui percepiva come il massimo.
Chiesi, dunque, ad Alessandro di fare come se stesse interrompendo la minzione e di trattenere la pipì, mentre eseguiva la prossima ripetizione.
Iniziò la serie e durante l’esecuzione commentò: <<si veramente mi sembra più leggero, anzi riesco a fare qualche ripetizione in più, posso Omar?>>
“Certo, datti da fare fai il massimo che puoi.”
Fece 6 ripetizioni in più, e si sentì molto soddisfatto.
Finita la serie gli suggerii di osservare il pacco pesi.
Quando lo fece si sentì molto più forte e incredulo.
Poi gli spiegai dettagliatamente ciò che voi già sapete…
Esperimento
Con l’aiuto del SRM, (misuratore della potenza espressa in bici) di recente abbiamo fatto degli esperimenti, che invito a fare anche voi.
Sul “Barlino” (strappo incubo dei miei corridori) facciamo le ripetute di forza, chiesi a Marco Pinotti di controllare il wattaggio espresso nei 20” di ripetuta in condizioni normali.
Poi dissi a Marco di eseguire la successiva ripetuta con i muscoli del pavimento pelvico contratti, e ovviamente di controllare i watts espressi.
Con sereno stupore mi disse di avere fatto quasi 100w in più!
Avete tutto il necessario, la pratica, la conoscenza, i mezzi, fatelo dove volete, mettetevi emettetemi alla prova. Fatelo! Agite!
“Datemi una leva e un punto di appoggio e vi solleverò il mondo”
Archimede
La leva in questione sono i vostri arti, ma ciò che è più importante è che i vostri muscoli del pavimento pelvico, rappresentano un punto d’appoggio eccezionale per l’applicazione delle forze.
Ecco cosa intendono gli orientali.
La nostra rappresentazione schematica, del più famoso “Uomo Vitruviano”, vi può aiutare a comprendere meglio graficamente il concetto.
FINE DELL’ESTRATTO.
Io trovo sempre illuminanti questi temi.
Credo siano consigli preziosi, molto più dei classici consigli per “migliorare in salita”, perché hanno a che fare con quelli che io chiamo i “superpoteri” che sono già nascosti dentro di noi.
Ed esistono molte tecniche per stimolare questi poteri in modo del tutto naturale, migliorando così non solo le nostre prestazioni in bici, ma anche il nostro Ben-Essere generale, l’energia vitale, gli stati emotivi…
Ma di tutto questo, e di un nuovo e ambizioso progetto collegato, ti parlerò nei prossimi giorni.
Resta sintonizzato !
Davide
Ma, allora, si dovrebbe imparare a pedalare tenendo PERMANENTEMENTE tesi i muscoli del pavimento pelvico?!?!? Per ore e ore????? Mi sembra impossibile… mi riesce solamente per uno-due minuti al massimo, poi perdo la concentrazione… qualcuno ha suggerimenti?!?!? Grazie…
Roberto, non sarebbe possibile naturalmente tenere sempre i muscoli in tensione. Il concetto fondamentale è che vanno allenati con costanza per fare in modo che siano “tonici” e appunto allenati. A quel punto entrano in azione anche senza che ce ne accorgiamo, con tutti i benefici che ne derivano.
Spero di aver risposto alla tua domanda.
È un argomento trattato da Omar nel libro TrainEvolution e che vi consiglio di leggere.Il fatto di simulare la trattenuta della minzione è un grande allenamento per il pavimento pelvico e che impegna poco tempo…Come si suol dire ‘massima resa con minimo sforzo’.
Grazie Davide e a tutto lo staff per il grande “lavoro” che fate e grazie ad Omar per la sua grande professionalità e disponibilità. Eddy Berger
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