Lo ammetto, sono sempre stato piuttosto allergico al rito delle mimose l’8 marzo.
Ma, mimose a parte, la festa della Donna ha un significato importante per me, bambino cresciuto giocando con una sorella, ed ora che oltre ad una moglie, ho due figlie femmine, l’universo femminile ha una grande influenza nella mia vita.
Come figlio, fratello,marito, papà e … ciclista.
Mi sembra doveroso in questa giornata spendere due righe di stima, ammirazione e gratitudine nei riguardi di quelle anime pie che negli anni hanno dovuto supportare (e sopportare) questa mia pazza passione per le due ruote.
A iniziare da mia madre che, quando da ragazzino correvo nelle categorie giovanili ed uscivo di casa il pomeriggio dopo la scuola, per allenarmi su strade trafficate e pericolose, mi guardava con gli occhi preoccupati che solo una mamma può avere.
E come dimenticare poi la domenica, prima delle gare, quando mi diceva: “Mi raccomando Davide, vai piano!”
Ma come vai piano ?! 😉
Una volta diventato marito ma soprattutto papà, il rapporto donne/ciclismo nella mia vita ha subito un’inevitabile scossone, tanto che proprio questo è stato il motivo principale che mi ha spinto, oramai 10 anni fa, ad aprire questo blog in cui condividere la mia passione ma anche la mia difficoltà a coniugare lavoro-famiglia-ciclismo, e a cercare delle soluzioni grazie ad altri ciclisti nella mia stessa condizione.
Ma non perdiamo il punto della questione.
Il punto è dire grazie, un enorme grazie a tutte le donne – mamme, fidanzate, mogli, figlie che hanno l’onere e l’onore di vivere a fianco di un ciclista.
Grazie alle donne che con pazienza ci ascoltano quando le coinvolgiamo nei nostri appassionati discorsi su gruppi, ruote ad alto profilo e fibra di carbonio composito, con l’atteggiamento di un ricercatore del Cern.
Grazie alle donne che ci sopportano quando si va a cena con con un amico ciclista e sanno già che passeremo la serata a parlare con toni esagerati di epiche imprese e battaglie in salita, manco fossimo Moser e Saronni.
Grazie alle donne costrette a subire il nostro umore nero quando per tre giorni di fila non siamo usciti in bicicletta.
Grazie alle donne che devono adeguare pranzi e cene alle nostre, spesso discutibili, teorie sui carboidrati, proteine, grassi…
Grazie alle donne che, quando ci chiedono di vedere il festival di Sanremo, si sentono rispondere che la Milano-Sanremo non può essere a febbraio.
Grazie alle donne che, sotto Pasqua, sono costrette a sentire frasi eretiche del tipo “la settimana santa è quella che va dal Fiandre alla Roubaix”.
Grazie alle donne stanche di sentirsi dire “a mezzogiorno sono a casa” e inevitabilmente si arriva alle due.
Grazie alle donne stanche delle mille solite scuse: “Carlo è andato in crisi di fame e l’ho aspettato”, “ho forato 3 volte”, “c’era vento contrario e semafori rossi ovunque…”
Grazie alle donne che ci aspettano preoccupate e a volte, giustamente incazzate.
Grazie. Senza di voi tutto questo non sarebbe possibile.
Grazie.
Davide
Si è vero per sopportare gli uomini ci vuole tanto fegato 😀 Ma le donne fortunatamente non sono solo quelle che stanno affianco , o peggio ancora, dietra ad un uomo. Le donne sono anche soprattutto: quelle che sono indipendenti, forti e coraggiose quelle che nonostante siano mamme e moglie sono anche cicliste quelle che sanno conciliare lavoro, famiglia e sport quelle che viaggiano da sole in bici quelle che si allenano, faticano e vivono la stessa passione che vivono gli uomini, e forse in alcuni casi lo fanno anche meglio. Quindi di fondo auguri alle donne appassionate e forti… Read more »
Grazie Lara!
Hai espresso alla perfezione quello che solo una donna poteva esprimere…
Hai ragione, io ho parlato da maschio: “figlio, marito, padre”…ma le donne sono quello che hai espresso tu in un modo che io non avrei saputo fare…
Grazie
GRAZIE DAVIDE! BELLISSIMA
CON TANTA STIMA
CARLO MAGRIN