Quanto segue non vuole essere una recensione di un film. E' una mia personale riflessione,scritta di getto.
Dovevo uscire in bici oggi in pausa pranzo ed invece mi sono ritrovato a scrivere questa nota che voglio condividere con te.
Ieri sera sono stato al cinema a vedere “Pantani”, il film-documentario sulla vita del Pirata.
Appena uscito dalla sala, ai miei amici che mi dicevano “bello vero ? che ne pensi?” rispondevo con un timido cenno del capo.
Non ero sicuro se quello che avevo visto mi piaceva o meno.
Ho deciso quindi di sospendere il giudizio e lasciar passare la notte.
Stamattina ho realizzato.
Ho realizzato che il film non mi è piaciuto, ma lascia che ti spieghi.
Non sono un critico cinematografico, qui non parliamo di montaggio o regia o musiche, che tra l’altro erano molto belle.
Non sono nemmeno un esperto (ce ne sono fin troppi) delle vicende del Pirata.
Ho sempre avuto una sorta di rifiuto ad andare ad approfondire la troppo triste caduta di quello che è stato per tanti anni il mio idolo di ragazzino.
Ti dirò quindi in poche parole perché non mi è piaciuto il film.
Non mi è piaciuto perché in sala c’erano soltanto persone dai 35 anni in su.
Ovvero persone che hanno amato Marco e si sono entusiasmate con le sue imprese, molte di loro hanno iniziato magari ad andare in bici proprio grazie a lui.
Ma i ragazzi ? I giovani corridori di oggi, professionisti del futuro ? I tanti ragazzini che ancora fortunatamente si vedono per le strade qui in veneto e che ogni domenica fanno il “giro del campanile” come chiamavamo noi le corse nei paesetti di provincia ?
Dov’erano ? Perché c’erano solo i genitori ?
Non mi è piaciuto perché questo film, che inevitabilmente ti fa venire la pelle d’oca ed un grosso nodo in gola, lascia l’amaro in bocca.
E se da un lato è inevitabile che sia così, dato che racconta di una vicenda umana piena di sofferenza, in cui viene a galla tutta la fragilità dell’uomo e la poco trasparente etica di un ambiente comandato da personaggi (di cui però si conoscono nomi e cognomi eppure sono ancora là ), il film perde l’occasione di lanciare un benché minimo messaggio di speranza per il futuro di questo sport.
Un messaggio che strizzi l’occhio alle giovani leve, ai ragazzi che rappresentano il futuro del ciclismo.
Un messaggio che vada controcorrente e che dica loro che non è vero che a rincorrere i propri sogni si rischia di bruciarsi.
E che comunque vale sempre la pena provarci.
Un messaggio che dica loro che i sacrifici che stanno facendo, se fatti in nome di una sana passione, saranno ripagati un giorno, presto o tardi.
E che sono loro che hanno la capacità di decidere del proprio futuro e la responsabilità delle proprie scelte.
Nel bene e nel male.
Un messaggio che racconti ai ragazzi che c'è un modo diverso di vedere le cose.
Il ciclismo ha passato anni bui è vero, è inutile negarlo, ma è altrettanto inutile, ed ancora più dannoso continuare a raccontare storie di atleti vittime di giochi più grandi di loro, giochi di potere, di soldi, di fama, senza MAI dare una soluzione, una proposta seria e strutturata, un segnale forte.
Perché spesso quando vediamo i professionisti correre sulle strade delle grandi corse, ci dimentichiamo chi erano e chi sono quegli atleti iper specializzati.
Sono i ragazzini che oggi affascinati da questo oggetto meraviglioso prendono in mano la bici da corsa, come Marco da bambino, e a cui oggi non è più nemmeno permesso sognare, perché i loro sogni di gloria devono avere a che fare con una bestia nera chiamata “doping” e con la non-cultura da bar che dice che “tutti i ciclisti sono dopati” e che “se non lo fai non vai da nessuna parte”.
Basta. Onestamente non se ne può più.
Ecco questa è la mia personale riflessione. Sicuramente c’entra poco con l’intento del film.
Magari un messaggio di speranza per i giovani, non farebbe vendere tanti libri e film né sarebbe materiale interessante per trasmissioni televisive.
Ma a me, nel mio ingenuo immaginario, piacerebbe molto.
E sono sicuro piacerebbe anche a Marco…
Pantani era unico e tale resterà, la rabbia è che i colpevoli
rimarranno inpuniti…
nonostante le inconfutabili prove sulla manomissione della provetta.
é una vergogna, di certo è gente senza un minimo di dignità.
Se si riflette un attimo c’è da rabbrividire…questo è il mondo che viviamo.
Un saluto a tutti gli appassionati dello sport.
Non ho visto il film,quindi non posso giudicarlo,ma per quello che riguarda Marco,dovremmo ricordare le imprese che ha fatto,e non ricordarlo perché era un cocainomane,la forza del campione,in gara,era pari alla fragilità nella vita,poi la gestione del personaggio a fatto il resto,comunque,a Pantani non è mai stata trovata nessuna sostanza proibita nel sangue,ma solo un valore ematico troppo elevato,valore che si può alterare con estrema facilità dagli esperti;ricordate che a quei tempi venivano fatte scommesse sul ciclismo,quanto avrebbe vinto se uno scommetteva so Gotti il giorno prima di Madonna di Campiglio?ricordate l’intervista di Vallanzasca,in carcere sapevano giorni prima che Marco… Read more »
lasiamo stare ricordiamo le sue imprese E’ stato un campione e rimara sempre un campione. Purtoppo Puo Capitare a Tutti. CIAO MARCO.
Sono stato da sempre un sostenitore sfegatato di pantani,vedere le sue imprese mi emoziona sempre,ma nello stesso tempo,mi rattrista,per quello che ancora ci poteva dare e non è stato cosi.Sono certo che si dopasse anche lui,ma erano altri tempi,quindi si bilanciavano,ma la differenza era evidente.saluti giovanni
troppo calcio
ciao Davide,ti parlo da sportivo e genitore, il doping non è una realtà solo del mondo del ciclismo, ma della stragrande maggioranza degli sport, basta leggere il libro del Prof. Donati LO SPORT DEL DOPING! sono stato a una sua conferenza molto bella, a una domanda,- si può vincere oggi una medaglia senza doping? la sua risposta è stata, – assolutamente no! non dobbiamo illudere i ragazzi per arrivare ad altissimo livello oggi senza doping, non si può! soluzioni: forse il passaporto biologico… certo che il doping corre fa passi da gigante e già si parla di alterazioni genetiche…! sono… Read more »
Ciao Davide, purtroppo possiamo fare tutte le riflessioni, le ipotesi e metterci tutta la morale che vogliamo, ma la realtà è che il mondo del ciclismo è un mondo crudele dove se vuoi mantenere il posto, devi __e dico devi___ rinunciare ai tuoi principi etici.
Il film l’ho visto stasera, volevo proprio vederlo per poi poter commentare questo post. Io mi sono aggiornato molto in questi ultimi giorni sulla vicenda “Pantani” anche perché all’epoca del ’98 seguivo molto il giro d’Italia e il Tour per mia passione personale, avevo 15 e andavo già in bici da corsa. Io credo che Pantani non si sia mai dopato, ma i grandi interessi finanziari degli sponsor delle altre squadre di ciclisti hanno fatto pressione sui dirigenti per fare un complotto contro Pantani per fermarlo perché stava umiliando tutti gli altri ciclisti del giro del ’99. Nel film vien… Read more »
Io ho sempre sostenuto la tesi del complotto verso Marco nella tappa a Modonna di Campiglio, il fatto che non hanno voluto fare le controprove alla presenza del Dott. di fiducia di Marco, e poi un paio di giorni prima del fatto, un personaggio influente, mi disse che il giro lo avrebbe vinto Gotti, al chè io mi misi a ridere, purtroppo si è avverato il fatto. In quanto alla caduta nella depressione, è perchè è stato lasciato solo, dai colleghi, dai tecnici, dalla fidanzata e dagli amici. Marco aveva un carattere fragile, e cadere in quel giro è stato… Read more »
ciao davide ho iniziato a seguire il ciclismo da quando pantani ha fatto imprese storiche.. concordo pienamente con quello che dici, anche se non ho visto il film e non andrò a vederlo perché mi ne rimarrei profondamente deluso. tutti abbiamo un limite e marco è stato misteriosamente abbandonato e ha pagato con la vita.. PANTANI SARAI SEMPRE UN CAMPIONE
seguo lo sport in genere ma amo il ciclismo e lo sci di fondo, li amo in modo particolare perché li pratico, il nuoto da ragazzino e proprio nel nuoto non passa stagione senza record, ma loro vanno avanti a baci e carezze, ma non era questo l’argomento, scusate. Ciclismo limite ematocrito a 50, sci fondo limite emoglobina 16,5 “ti è permesso doparti fino a tot” oltre sei fuori, non so se tutti ma gran parte atleti controllava questi valori per non sforare con i trattamenti il resto è ipocrisia. Pantani hanno voluto colpirlo non per dare l’esempio ma per… Read more »
io,dico i campioni non hanno bisogno di epo o di altre sostanze .io dico che e stato solo una povera vittima…ma sempre e unico grande Marco grazie per tutto quello che ci hai regalato
i dopati sono dei grandi perdenti non dei campioni e poi a me sembra che il ciclismo stia diventando uno sport di esaltati ,basta vedere i costi delle biciclette
I veri campioni lo sono anche nella vita, con tutti i problemi che si devono affrontare, oltre che nello sport. Pantani per me non lo è.
e perchè non hanno fatto un film anche a Valentino Fois?
forse perchè non ha avuto qualcuno che gli ha “dosato” meglio l’EPO per “vincere” a spese di qualcun’altro il tour de France, il giro e bla bla bla??
Mi dispiace per Pantani come uomo, per la sua vicenda umana e il tragico epilogo, ma non lo chiamero’ MAI campione. i campioni vincono senza doparsi, anche a costo di arrivare ultimi!
Neppure io sapevo dell’esistenza di questo film.In occasione del 10° anniversario della sua scomparsa su Facebook ho commentato il suo essere ciclista e quante soddisfazioni ci ha dato.Giorni fa, quando l’abruzzese ha fatto quelle dichiarazioni,ci sono rimasto male e ho fatto alcune domande all’amico Francesco De Santis,ex forte dilettante che oggi ha 80 anni e a Noè Conti,anche lui ottantenne e mi sono sentito rispondere affermativamente sull’uso del doping. Alcuni anni fa sono andato a vedere una gara amatoriale e ho visto arrivare 7° un carissimo amico che aveva la bava alla bocca. Che fai,gli ho detto,forse prendi qualcosa? Accidenti,come… Read more »
Il film non l’ho visto ma se non c’è il messaggio di speranza per i giovani non penso sia una colpa soprattutto se il regista (che non conosco) non ha competenze nel mondo del ciclismo. Le speranze che si possono dare, comunque, obiettivamente sono poche visto che i grandi riferimenti di questo mondo (Armostrong, Ulrich, Basso, Di Luca, Contador, ecc., ecc) le hanno tradite lasciando molto amrao in bocca a chi, come noi, ancora ci crede in questo sport e pedala a forza di pane e marmellata!!
Io sono uno di quelli che si è appassionato al ciclismo, e poi praticarlo a livello amatoriale, grazie a Marco Pantani: non voglio entrare nel merito se anche lui si sia adeguato alle abitudini di tanti suoi colleghi, quello che mi preoccupa è la sensazione che questi sistemi siano usati nelle categorie amatoriali, dove non esistono controlli, dove chiunque può farsi fare “tabelle” da fantomatici preparatori e soprattutto la preoccupazione che ciò si estenda alle categorie giovanili; poi vorrei finirla con “i ciclisti sono tutti dopati”, vorrei che i controlli che fanno in questo sport (a livello professionistico) fossero applicati… Read more »
Ciao Davide,io sono convinto che non e’ umanamente possibile riuscire a fare quello che fanno professionisti e non professionisti senza qualche aiutino.Se vogliamo continuare a prenderci in giro dicendo che e’ solo allenamento e dot naturali allora va bene,ma se vogliamo essere veramente onesti con noi stessi e con gli altri bisogna finirla di fare gli ipocrati e ammettere.Ho 49 anni e pedalo 10000 km l’anno,nulla di che,ma credo di conoscere appena appena di cosa parlo,della fatica che faccio e dell’impegno che ci metto per cercare di essere il miglioe del mio gruppo avvalendomi soltanto di sali barrette e sudore.E’… Read more »
E’ stato un grande con e senza doping. Le emozioni che ci ha fatto vivere al giorno d’ oggi nessun ciclista pur forte che sia, non ha dato e trasmesso quelle emozioni che solo lui sapeva dare. Non voglio parlare di altri ciclisti dei nostri giorni e tirare in ballo la piaga del doping…… ma Froome sul Mont Ventoux ……… e non aggiungo altro.
Grazie comunque Marco sei stato e rimarrai nei nostri cuori.
Conservo un tuo poster e guai chi me lo tocca.
Ciaoa tutti e buone pedalate.
Ho letto e riletto in questi anni molti commenti di varie nature e considerazioni, ma non ho ancora mai letto di nessuno che avesse scritto di Marco come un Campione LASCIATO SOLO alla sua giovane etá. Usato da tutti per fare” Busines”ma da nessuno aiutato ad affrontare qualcosa più grande di ognuno di noi. Da quella sera in cui fu tratto in arresto come UN OMICIDA DOPO AVER COMPIUTO UNA STRAGE é rimasto ogni giorno più solo, abbandonato dai suoi stessi “GESTORI” perché con lui non c’era più niente da guadagnare. Oppresso e Oltraggiato nei suoi valori, è stato”catturato” dai… Read more »
14/02/2004 Marco,sono passati ormai 10 anni da quando hai affrontato l’ultima salita, chi non ama il Ciclismo non potrà mai provare e capire,l’emozione che tu davi a noi appassionati di Ciclismo quando buttavi all’aria la tua mitica bandana e alzandoti sui pedali scattavi come se fossi in discesa…ci hai fatto vivere momenti indimenticabili, noi che non amiamo essere protagonisti,noi che amiamo la fatica e lo facciamo in silenzio,noi tutti ti ringraziamo, i mass-media si ricordano di te solo per ribadire il fatto che sei morto in una stanza d’albergo per overdose, tu eri un grande Campione, ma un uomo fragile,… Read more »
Ciao Davide, per non dar luogo a fraintendimenti, specifico subito che ho 61 anni, che vado in giro in bicicletta da quando ne avevo 12 (compresi tre anni di agonismo fra esordienti ed allievi), che spero di pedalare per ancora 30 anni almeno e che, infine, non mi perdo una corsa in tivù o dal vivo: detto questo, posso affermare che il ciclismo è la passione di una vita. Tuttavia, ragionando razionalmente, quello che si può dire è: 1) purtroppo è emerso chiaramente che negli anni in cui correva il grande Pantani il doping pesante era molto diffuso (Armstrong, Ullrich,… Read more »
io ricordo la sera chemori’ Pantani. Ero solo a casa. Separato da poco dalla mia famiglia. Triste e depresso. Ebbi la voglia di scrivere qualche pagina, per mio sfogo, commentando quello che Pantani rappresentava per me. Ed ero un poco amareggiato che anche lui non ce l’avesse fatta ad uscire dalla depressione. Proprio LUI , il mio eroe, un Campione…non ce l’aveva fatta a reggere il peso della vita. Che mi frega della BICI…… Era un uomo forte, fortissimo…che aveva perso la sua guerra. Ricordo di aver pianto tutta la notte per Lui e per me. Poi, dopo pochi giorni,… Read more »
hai ragione David è una questione di scelte. anch’io ieri ho visto il film e la prima cosa che ho pensato avrei fatto fossi stato io Marco, dopo il prelievo di Campiglio ne avrei fatto un’altro sotto le telecamere per pubblicizzare la mai innocenza. per quanto riguarda i giovani che colpa hanno se noi genitori non ci sforziamo di insegnare loro, il sacrificio, la costanza e gli esempi appunto da seguire? oggi giorno lo sport rispecchia l’andamento della nostra società, le scorciatoie vengono prima. nel giro così come il tour, sono imposte le tappe non i ritmi, se ci fosse… Read more »
Il ciclismo mi ha sempre entusiasmato,i miei italiani preferiti sono stati negli anni. Gimondi,Saronni,Bugno, Pantani,Bettini,Cunego giovane,Nibali.Concordo con te
per l’amaro messaggio che il film,che ho visto, ha trasmesso.Secondo me non trasmette l’entusiasmo per valori sportivi e umani che il ciclismo può dare,ma solo la parte più triste di una bellissima storia finita nel dramma personale .Forse fa più comodo far pensare ad una realtà così ingarbugliata.Per quello che mi riguarda continuo a pedalare tranquillamente per i miei 5/6000 km annui convinto che ho una salutare passione e spero di continuare a lungo.
Ciao a tutti1
Quanta passione traspare dalle tue parole, Davide, la stessa passione che condivido, avendo 48 anni e iniziato a posare le terga su una sella da bici grazie all’entusiasmo trasmessomi negli anni in cui correva Marco. Pantani non è conosciuto dai giovani, se non per “quello che si dopava”…fatto sarà stato sicuramente vero, purtroppo, non lo nego e quello che doveva essere fatto è stato fatto. Il messaggio dell’uomo Pantani (come di qualsiasi altro uomo) e quanto di positivo si potrebbe ricavare dalla sua storia è un passaggio più complesso, per il quale ci vorrebbe una sensibilità elevata….tutte cose che il… Read more »
A parte che il doping su di marco non è stato mai provato, perche non è mai stato trovato traccia di epo ed il semplice valore di HCT fuori la norma come tanti sanno non è una prova di doping, inoltre e stato piu volte detto della confusione che si creo’ intorno a quella provetta, poi perche’ ha giro VINTO ??????? perche’ il sig.DT martino non si precipito a losanna a ripetere e contro ripetere gli esami nei laboratori dell UCI, insomma forse facciamo presto a dimenticare, ma MARCO era un campione di cui pochi se ne sanno in giro,… Read more »
Perchè stupirsi se i ragazzi non vanno a vedere il film? Pantani fa parte del passato nel bene e nel male, è più che comprensibile che ai giovani non possa interessare!!! Chi va ai concerti dei Rolling Stones………………?
Non esiste essere umano che in natura puo’ fare il giro d’italia a quei ritmi senza l’aiuto di qualche metodo, che comunque a lungo andare nuoce alla salute.