Ho letto diversi libri sul ciclismo negli ultimi tempi. Molti sono semplici ed utili, altri troppo complicati, alcuni scadenti.
Secondo me, la differenza tra un ottimo libro e uno mediocre, sta tutta nella passione che l’autore mette in quello che fa.
Di solito si capisce se chi scrive, è solo un professore di laboratorio, oppure un appassionato ciclista.
Ed è proprio questa passione, che mi ha colpito quando ho letto il libro di Piero Fischi, tanto che ho deciso di contattarlo e chiedergli di mettere a disposizione la sua competenza per il nostro blog.
Ho trovato una persona non solo preparatissima ma anche di una disponibilità che non mi aspettavo, ed ecco che è nata questa collaborazione, che inizia con questa intervista in 5 domande.
Ma chi è Piero Fischi?
Come detto, è un esperto e grande appassionato di ciclismo, laureato in biologia, si occupa di preparazione e valutazione fisica presso il Centro Medico-Sportivo BEA – Bike Evolution e collabora con il Centro di Medicina e Traumatologia dello Sport del Centro Sportivo Universitario di Genova.
Il suo libro Ciclismo. Allenamento e Alimentazione (EdicicloEditore) è una lettura che raccomando a tutti, perchè si tratta di un manuale completo e al tempo stesso semplice, che contiene informazioni e strumenti utili, dall’alimentazione alla preparazione, da mettere in pratica subito.
Piero è stato anche un ottimo corridore, dal 1981 al 1986 ha corso da dilettante con molti futuri campioni di quei tempi tra i quali quali Cassani, Chiappucci, Bontempi, Argentin, Fondriest, Bugno.
Nel 1985 ha ottenuto il record dell’ora al velodromo Vigorelli con la distanza di 43,784 km, il primato italiano dilettanti e nona prestazione di sempre nella categoria dilettanti (27^ assoluta).
Per la preparazione di questo record, Piero segue le allora rivoluzionarie metodologie di allenamento dell’ Equipe Enervit, le stesse che hanno aiutato Moser al record dell’ora assoluto del 1984.
Tra le altre cose collabora con Compagnia Editoriale la casa editrice che pubblica le prestigiose riviste BiciSport, Cicloturismo e Mountain Bike Magazine.
Piero è soprattutto di noi. Un cicloamatore che cerca tra mille impegni di ricavarsi il tempo per allenarsi e prendere parte a una decina di granfondo all’anno.
Ecco l’intervista:
1 – Preparazione invernale
Con i lettori di ciclismopassione.com abbiamo affrontato più volte l’argomento preparazione invernale, mettendo in risalto come sia importante in questo periodo mantenere una buona capacità aerobica, rafforzare i muscoli della parte superiore del corpo e al tempo stesso mantenere una “buona gamba”.
Quali attività e sport alternativi consigli?
“E’ importante mantenere una buona forma aerobica per non ripartire da zero nella preparazione della prossima stagione. Possiamo dire che questo sia il classico periodo in cui si fa resistenza generale, cioè ci si allena a ritmo medio (80%-90% della soglia anaerobica) regolare e senza variazioni di ritmo. Questo costruisce la “base” su cui vengono poggiati i miglioramenti della forma che si hanno durante la stagione. Anche i professionisti si comportano così e per loro il momento degli sport alternativi al ciclismo è già passato; tuttavia chi fosse in difficoltà nell’allenamento in bicicletta può scegliere esercizi che impegnino gli stessi muscoli della pedalata, quali sono il nuoto, il pattinaggio, lo sci di fondo.”
In particolare cosa ne pensi dei rulli?
“I rulli rappresentano una ottima alternativa alle uscite in bicicletta quando per svariati motivi (freddo, buoio, pioggia) non si può pedalare all’aperto.
Sui rulli bisogna tenere sempre presenti alcune indicazioni che sono importantissime: è ottima cosa usare la propria bicicletta, così da non variare l’assetto in sella
al quale siamo abituati; non si deve pedalare per più di un’ora-un’ora ed un quarto, per non perdere troppi liquidi con la sudorazione; dobbiamo integrare i sali minerali persi,
bevendo spesso acqua, oppure acqua e sali minerali. Sui rulli si può riportare in piccolo, visto che la durata è minore, l’allenamento che avremmo fatto su strada, simulando
salite (indurendo la resistenza) e tratti di impegno.”
2 – Frequenza di pedalata
La frequenza di pedalata è un altro tema caro a me e ai miei lettori. Il ciclismo moderno ha dimostrato che una cadenza elevata sembra essere la soluzione più efficiente, tuttavia molti di noi riscontrano delle difficoltà a pedalare ad alte frequenze, soprattutto a livello cardiaco (aumento dei battiti a parità di velocità). Qual è il tuo pensiero a riguardo? L’agilità è allenabile?
“L’agilità è allenabile e molti professionisti si sono applicati per guadagnare anche solo cinque rpm in più! Questo ci fa capire l’importanza dell’agilità. Se sfruttiamo la forza, questa cala drasticamente in un tempo breve, mentre l’agilità ossigena il muscolo e lo mantiene elastico e pronto; il prezzo è rappresentato da qualche battito in più. Ciò che pare un assurdo è che è proprio allenando la forza -certo nella maniera giusta- che si ottiene più agilità: diventiamo capaci di spingere più agilmente un rapporto che giravamo con più lentezza. Questo è l’obiettivo che si cerca di raggiungere e spesso proprio nella fase finale del periodo di allenamento della forza, che segue quello di resistenza iniziale.”
3 – Doping
Anche se preferirei evitarlo, dobbiamo parlare anche di doping. Dal tuo libro si capisce quanto ti stia a cuore questa problematica.
Dopo le ultime dichiarazioni di Ettore Torri, il mondo del ciclismo da un lato ha preso una sonora bastonata a livello di immagine, dall’altro ha finalmente alzato la testa, rifiutando le accuse generiche di Torri. Da che parte sta la ragione?
Secondo te il ciclismo di oggi è davvero più pulito?
“Torri ha davvero fatto una dichiarazione sbagliata: è come se un medico dicesse: “Ma possibile che vedo solo malati?” Al di là di questo, io credo che abbiamo raggiunto un buon livello di pulizia: il fatto che su dieci sportivi che trovano positivi sei siano ciclisti vuole solo dire che nel ciclismo si fa un antidoping serio, efficace, moderno, valido. Avete presente che antidoping facciano, quando lo fanno, negli altri sport? Nulla a che vedere col ciclismo. Il passaporto biologico e la reperibilità dei ciclisti 365 giorni all’anno mi sembra che la dicano lunga sull’attenzione che si mette a proposito. Ci sono poi casi (Pellizzotti, Contador) in cui è difficile pronunciare una sentenza di colpevolezza, o di innocenza, ma oggi doparsi è difficilissimo perchè ti prendono di sicuro. Certo chi si dopa c’è e ci sarà sempre, ma oggi stiamo vivendo il momento in cui l’antidoping ha raggiunto e smascherato il doping; erano anni che lo aspettavamo.”
Credi che i giovani di oggi, futuri campioni di domani,stiano crescendo con la giusta cultura sportiva?
“Credo che la cultura sportiva sia un po’ come l’onestà: o te la insegnao i genitori, chi ti educa e gli ambienti che frequenti, oppure ne rimarrai privo. In linea generale credo comunque che si faccia una buona attività di base e che ci siano molte persone che solo con la loro passione facciano un gran bene al ciclismo. Certo, più si scende di categoria e più l’antidoping è fragile e questo non va bene, ma spesso sono proprio i genitori che sono i primi a far del male ai loro figli cocn consigli e prospettive sbagliati. Se parliamo invece dei giovani professionisti italiani, io credo che il livello sia molto buono, segnale che chi li ha gestiti lo ha fatto molto bene.”
4 – Gare Amatoriali
So che tu sei un assiduo partecipante alle granfondo, come valuti la crescita vertiginosa di questo fenomeno negli ultimi anni? Trovi ci sia troppo fanatismo?
“Credo che le granfondo siano diventate una sorta di rifugio per quei corridori che non hanno più un contratto da professionista e qusto è sbagliato perchè così facendo l’esasperazione è automatica. Vedo però che sta cominxiando a prendere piede una nuova idea di granfondo: meno agonismo e più piacere di pedalare in compagnia, meno classifiche e più voglia di stare con gli amici, meno borracce al volo e più piede a terra ai ristori. Credo che il ciclismo sia in mezzo a queste due cose, ma per noi amatori un po’ più spostato verso una visione più tranquilla della granfondo.”
Come vedi il problema del doping in quel mondo? Credi ci vorrebbero dei controlli più severi anche nella realtà amatoriale?
“Credo che ci vorrebbero controlli molto più severi nella realtà amatoriale, ma l’alto costo dell’antidoping finisce spesso con il fatto che alla fine delle granfondo non si faccia neppure il controllo. Io selezionerei le categorie molto nettamente: agonisti, con controlli, classifica e partenza per primi, cicloamatori, con classifica (ma non premiazioni) solo per vedere il tempo fatto, con partenza cinque minuti dopo gli agonisti e ciclo-amatori, senza classifica e con partenza cinque minuti dopo gli amatori. Credo che ci sarebbe più ordine, meno agonismo, più divertimento e soprattutto meno incidenti.”
5 – Alimentazione
Un cenno ad un argomento che da solo varrebbe un libro intero: l’alimentazione del ciclista.
Facendo una sintesi delle cose più importanti, nel tuo libro metti molto in risalto la dieta dissociata. Ci puoi spiegare in cosa consiste?
“La dieta dissociata è un modo per riempire meglio le nostre scorte di glicogeno, quindi di zuccheri, che sono la nostra benzina “super” e rischiano di finire durante un esercizio prolungato. Si è visto che riducendo il consumo dei carboidrati (pasta, pane, riso, patate, dolci) nei primi giorni della settimana, diciamo fino al mercoledi-giovedi, dando l’assoluta preponderanza ai carboidrati stessi nei giorni rimanenti, i muscoli si riempiono peglio di glicogeno e quindi possono garantire una miglior prestazione nel tempo. Questa strategia è usata ancora oggi da tanti professionisti nel caso di gare domenicali, ma è inapplicabile nella gare a tappe, o ravvicinate tra di loro.”
Grazie mille Piero, spero di poter avere presto l’onore di riospitarti nelle pagine di questo blog.
Anzi a questo proposito, ho fatto una proposta a Piero, che ha accettato con grande disponibilità : se avete delle domande o delle richieste di approfondimento su uno dei temi trattati in questa intervista, scrivetele pure nei commenti qui sotto. Tra tutte le domande cercherò di fare una sintesi e di estrarne 5 da porre a Piero in un prossimo articolo.
Che ne dite? Vi piace questo tipo di iniziativa? Aspetto i vostri graditissimi commenti e le vostre domande!
P.S. Se volete saperne di più su Piero Fischi, potete visitare il suo sito www.bikeok.it
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[…] L’intervista a Piero Fischi di qualche giorno fa, è stata molto apprezzata, e questo ha fatto molto piacere a me e a Piero, con il quale conto di poter collaborare ancora in futuro per proporvi sempre contenuti di qualità. […]
Ciao a tutti, mi chiamo Ercole e sono direttore sportivo, attualmente in forza presso il "Pedale Riminese". Benché in possesso del terzo livello da allenatore, continuo ad occuparmi di bambini, allenando, di tanto in tanto, qualche cicloamatore. Molti sono i motivi che mi hanno spinto ad esprimere il mio commento, cercherò di essere sintetico:primo tra tutti il piacere con il quale ho letto, diversi anni fa, il libro di Piero; libro che ritengo tutt'ora uno dei più interessanti presenti sul mercato. Quando non esistevano ancora i misuratori di potenza, o erano a beneficio di pochi professionisti, Piero parlava, in termini… Read more »
Grazie Davide, vorrei fare una domanda secca al dr. Fischi : la mia soglia max e ' di 165 battiti.(56 anni, 173cm, 67kg) se dovessi fare una salita (8%) di 10 km restando al 80-90% della soglia massima (130 /140) come si predica, ci impiegherei mezza giornata per raggiungere la vetta.(senza contare la frequenza di pedalata che se dovessi mantenerla alta non arriverei a meta' della salita) . Io 130 battiti fatico a tenerli a 40 rpm in pianura mentre chiacchero con l'amico e mi godo il panorama! E questo anche a fine stagione con 5000 km nelle gambe. Eppure a riposo sto intorno i… Read more »
anche io vorrei capire come cercare di abbassare le pulsazioni. in pianura sempre attorno a 160 170 premetto ho 47 anni.
grazie ciao fulvio
Ciao a tutti, ci sono eh!
Sto raccogliendo tutte le vostre domande, dubbi, richieste di chiarimento (che spesso sono anche le mie) e sto preparando la seconda parte di intervista al prof. Fischi, e anche una sorpresa…
Rimanete sintonizzati e continuate pure con le domande!
Grazie
Davide
bella iniziativa davide quella della collaborazione con il sig Piero Fischi vorrei porgergli alcune domande . . Vorrei cercare di perdere un po di peso sono alto 1,85 e peso 89 kg come potrei fare ?