Il motivo che mi ha spinto a scrivere questo articolo, è che , mai come in questo periodo sto ricevendo email e commenti di lettori che mi chiedono consigli su come recuperare al meglio un infortunio.
Spesso si tratta di :
– danni causati dalle classiche cadute in bicicletta
– infortuni causati praticando (con poca pratica) sport alternativi (sci, corsa, pesistica…)
– postumi di malanni di stagione come raffreddori, influenza, bronchiti (spesso causati da uscite in bici invernali senza le opportune precauzioni)
– recuperi di interventi chirurgici più o meno gravi (spesso ernie)
Non so se sia un caso ma mai come quest’anno mi sono reso conto di quanti di noi sono alle prese con infortuni o malanni spesso direttamente o indirettamente legati alla bicicletta.
Spesso chi mi chiede un consiglio – anche con eccessiva stima e fiducia nei miei confronti di cui comunque ringrazio – si sente rispondere qualcosa del tipo :
“ Chiedi il parere del tuo medico di fiducia, non avere troppa fretta di risalire in sella, assicurati di aver recuperato al 100% e ricorda che è meglio perdere una settimana in più di allenamento adesso, piuttosto che portarsi avanti i sintomi di un infortunio curato male, che può andare avanti anche per mesi."
Si perché quando un ciclista si fa male, il suo primo pensiero non è il dolore che prova, ma “ quando potrò tornare a pedalare ?”
Siamo fatti così, c’è poco da fare.
Un esempio su tutti, ti ricordi il povero Johnny Hoogerland al Tour del 2011 quando in fuga, viene travolto dall’auto della TV Francese e finisce in mezzo ai reticolati ?
Puoi rinfrescarti la memoria con questo breve filmato :
Che cosa ha fatto Hoogerland ?
Si è fatto medicare, ha cambiato i pantaloni completamente divelti dai tagli del filo spinato ed ha terminato (Dio solo sa come) la sua tappa e lo stesso Tour con 33 punti di sutura.
Ma torniamo a noi “comuni mortali”, anche se dalle tante storie che ho letto in questi anni, la tempra, il carattere, la passione dei ciclisti è la stessa, campioni o pedalatori della domenica.
Recuperare con il metodo R.I.C.E.
Vorrei quindi approfittare delle richieste di consiglio che ricevo per email, per provare a dare qualche consiglio a tutti.
Consigli che hanno molto a che fare con il buonsenso che si dimostra essere sempre la migliore cura per ogni male.
E ve lo dico con un acronimo molto usato sopratutto dagli americani nel campo del running, ma che è perfettamente esportabile ad ogni sport:
L’acronimo è : R.I.C.E. che sta per
Rest ( Riposo)
Ice (Ghiaccio)
Compression (Compressione)
Elevation (Sollevamento)
Vediamo voce per voce cosa significa :
Rest – Riposo
Il riposo, il recupero dopo un infortunio di qualsiasi natura esso sia, è il punto di partenza fondamentale.
Come detto sopra, devi andare contro la tua indole di ciclista ed importi un riposo forzato per evitare di prolungare i tempi di recupero.
Per una volta ascolta la testa (e il medico) e non il cuore di ciclista…
Ice – Ghiaccio
Il ghiaccio è un alleato prezioso nel caso di traumi da impatto dovuti ad una caduta o per distorsioni (difficili nel ciclismo). Aiuta ad alleviare il dolore e a ridurre le zone gonfie.
Fai attenzione a mettere il ghiaccio avvolto in un asciugamano asciutto per evitare irritazioni della pelle, e non esagerare con il tempo di esposizione, di norma 15 minuti ogni due ore sono più che sufficienti per alleviare il dolore.
Compression – Compressione
La compressione dell’arto che ha subito una brutta botta tramite bendaggio è un ottimo modo per recuperare al meglio, poiché la giusta pressione rallenta il passaggio di sangue nei capillari danneggiati dal trauma e quindi argina l’emorragia in atto.
Attenzione in questo caso stiamo parlando di una leggera compressione che deve permettere comunque al sangue di circolare, e quindi va fatta a regola d’arte e meglio se da una persona competente.
Elevation – Sollevamento
Il sollevamento è inteso come il tenere la zona del corpo che ha subito il trauma il più sollevata possibile. La pressione del sangue nel nostro corpo diminuisce con l’aumentare dell’altezza. Quindi tenere l’arto contuso per quanto possibile, più in alto del livello del cuore, riduce la pressione del sangue nella zona danneggiate e, come per la compressione, argina l’emorragia.
A questo acronimo “RICE” , mi sento di aggiungere una P iniziale, trasformandolo in P.R.I.C.E. dove la P sta per : PREVENZIONE.
Cosa ne pensi di questi consigli ?
Hai anche tu la “smania” di ritornare in sella dopo un infortunio ?
Lascia il tuo commento qui in basso.
Ottimi consigli dall’ acronimo P R I C E R. Ve lo conferma un (ormai) pedalatore 74enne che ha sempre portato la pelle a casa grazie anche ad una buona dose di fortuna. Abito in zona montagnosa (Cuneo) e nelle discese è d’ obbligo una superprudenza. Da parte degli automobilisti basterebbe un po’ di rispetto nei nostri confronti, almeno come quello dei francesi , i quali arrivano a chiudere alcuni valichi alle auto, per riservarli a ciclisti, almeno un giorno alla settimana. Buone pedalate.
@ Oscar : mi dispiace molto e ti faccio i miei migliori auguri di pronta guarigione.
Hai perfettamente ragione, noi ciclisti siamo la parte debole, non solo per ovvi motivi di sicurezza, ma perché manca la cultura del rispetto del ciclista e mancano le adeguate infrastrutture.
Siamo dei guerrieri.
Non mollare e sono sicuro tornerai in sella con più entusiasmo di prima.
A presto.
Ieri sera sono stato colpito ed arrotato da una auto, uscita all’ improvviso da uno stop:solita caduta, sbalzato dalla bicicletta mbk e …. strisciamento sull’ asfalto con abrasioni su tutta la parte sinistra del corpo e grande botta al ginocchio destro con ematoma e versamento. La ragazza alla guida spaventatissima diceva di non avermi visto : eppure avevo tutte le luci e anche le bretelle rifrangenti. Mi sono subito rialzato perchè lei – per venirmi a soccorrere e capire cosa era successo – aveva letteralmente piantato l’ auto in mezzo alla strada : dunque capivo che se veniva tamponata finivo… Read more »
@ Piero : grazie a te per il feedback e avanti tutta ! @ Osvaldo : anzitutto un grosso in bocca al lupo per la tua guarigione. Poi, come detto, conta sempre il buon senso e la gradualità. L’ideale è ricominciare a muovere le gambe con sgambate in agilità, meglio ancora se le fai sui rulli in modo da non avere traumi a livello delle vertebre se ancora non hai recuperato al meglio. Valuta anche di fare un po’ di potenziamento in palestra, oppure a casa , per recuperare la tonicità muscolare. Gli esercizi di tonificazione (tipo squat) li trovi… Read more »
causa un investimento sono fermo da 5 mesi x la rottura di 4 vertebre della rachide dorsale come posso fare x ricominciare la mia attività ciclistica avendo perso totalmente la muscolatura grazie ciao a tutti
Ottimi consigli…..speriamo di non metterli in pratica…….
TI VOLEVO RINGRAZIARE TANTO ! Perchè iniziata nuova stagione già dalle prime uscite stò andando molto meglio che 12 mesi fà !! Seguito e FATTO I TUOI
consigli e allenamenti che TU e FABRIZIO mi avete dato , prime soddisfazioni di stagione spero di migliorare ancora !! GRAZIE TANTE a presto
buona pedalata CIAO
Infortunio lavoro con ala iliaca spaccata, osso pubico a spasso, osso sacro e tante costole fratturate, quando il chirurgo mi a detto che potevo pedalare ma con molta moderazione mi sono risollevato ma quando mi ha detto che potevo fare il giro d’Italia mi son sentito rinato. Durante la riabilitazione le mie mete sono state le uscite in bici che tuttora faccio….!
Ottimi consigli. Bisogna aspettare il tempo di recupero che occorre. Mai farsi prendere dalla voglia di salire in bici.
Per Gianpietro. Nel 2000 sono stato operato anch’io al ginocchio; oltre al menisco ho subito anche a livello legamenti. Ti auguro di non ripercorrere la mia esperienza negativa causa intervento da definire da “macellaio” e non da chirurgo. Risultato: 4,5 mesi di malattia e abbandono della bici per 2 anni consecutivi nonostante una terapia di riabilitazione qualificata nonché rulli fatti in casa senza esagerare nei ritmi. Non vorrei apparire come il classico “porta iella”; il mio messaggio vuol essere invece di incoraggiamento in quanto confermo in pieno ciò che sostiene Davide, NON aver fretta di riprendere e cerca di scegliere… Read more »
@Francesco : credo che sia meglio avere cautela ed aspettare di essere guarito del tutto e soprattutto non prendere più antinfiammatori per capire davvero se stai meglio. @romeo : mi sembra che tu abbia un po’ troppa fretta ! Come dico sempre, chiedi ad un medico ma non bruciare i tempi di recupero o te ne potresti pentire. @gianpietro : i rulli sono un ottimo metodo per rimettersi in carreggiata , infatti ti permettono di riprendere a pedalare con molta cautela, senza i “problemi” ambientali, come vento, saliscendi, buche, semafori ecc. Quindi ti puoi concentrare di più sulle tue sensazioni,… Read more »
ciao carissimo,come hai accennato nella mail sopra ho gia’ la preoccupazione di come risaliro’e quando in sella alla mia bici; a giorni mi devono chiamare per un operazione al menisco (rottura a manico di secchio) e son fermo gia’ da 15g dopo l’operazione circa 3 settimane.Spesso consigliano un leggero recupero con i rulli prima di mettersi in strada,tu cosa mi puoi consigliare oltre al R.I.C.E per un regolare recupero di forma in bici.
Grazie sin da ora per l’attenzione Gianpietro
Purtroppo hai pienamente ragione, un mio compagno di squadra, il più forte è caduto in gara con frattura del femore, ha anticipato i tempi con la conseguenza di aver infiammato tendini e legamenti. Adesso non pedala più.
Grazie, buono a sapersi.
Personalmente faccio mtb specialità enduro e mi rendo sempre più conto che un corso base di pronto soccorso ci starebbe tutto!
consigli ottimi,sono stato aperato di ernia inguinale dopo 30 giorni sono risalito in sella con molta calma,porò forse dovevo aspetare ancora,subito dopo l’ucsita in bici ho sentito dei dolori nella zona interessata dall’operazione,mi sono (cagato soto)
ho subito un intervento al setto e turbinati il 23/01/14 dopo sono rimasto bloccato con la schiena e dopo essere stato dall’osteopata e fatto voltaren in fiale,oggi stò meglio,domani logicamente vorrei fare una 60 di km non troppo impegnativi,ke ne dici….
ho subito un’intervento al setto e turbinati il 23/01/14 dopo sono rimasto bloccato con la schiena,sono andato dall’osteopata lunedi e ho fatto fiale di voltaren oggi riesco a stare in piedi,logicamente domani vorrei fare una 60 di km non troppo impegnativi,ke ne dici davide..
Ciao davide, io esco spesso con la bici da corsa ma lunedi ho avuto un stiramento al bicipite femorale per giocare a calcetto, ho messo il ghiaccio e preso delle bustine antinfiammatorie e stò meglio. Vorrei sapere se dopo che mi passa il dolore posso iniziare ad uscire con la bici o devo aspettare che sono guarito al 100×100!
Grazie anticipatamente
Ciao Davide, sono completamente d’accordo con il tuo metodo.
Un anno fa ho avuto problemi alla schiena a causa di un ernia alle vertebre, e se non fosse stato per il riposo i consigli medici e la pazienza di una riabilitazione, i tempi d’attesa per il ritorno in bici sarebbero stati molto più lunghi.
Per fortuna non esco da nessun infortuneo ma penso che siano dei consigli validi come al solito saluti
@ Antonio, dipende molto da quanto tempo devi stare fermo. Queste sono cose che solo un medico – meglio se un medico dello sport – può dirti.
In bocca al lupo
Ciao a che io ernia, il periodo di convalescenza si deve rispettare ma una volta passato come e’ meglio riprendere il metodo PIT? Rifare un po’ tutti i mesocicli con un paio di sessioni o ripartire da dove e si era?
nel mio caso domani ricomincio con la bici da corsa, operato a metà dicembre al crociato anteriore…speriamo bene!
@Roberto, anche in questo caso, vale la regola del buon senso. Prima di tutto affidati al parere del medico, fai gli eventuali esercizi di riabilitazione (esistono per l’ernia? ) e non avere fretta !
In bocca al lupo…
@Roberto, anche in questo caso, vale la regola del buon senso. Prima di tutto affidati al parere del medico, fai gli eventuali esercizi di riabilitazione (esistono per l’ernia? ) e non avere fretta !
Ma nel caso di un intervento chirurgico di ernia e una convalescenza di un mese che si può fare?
Ciao Davide mi trovi dalla tua parte , un ottimo soccorso e buonissima guida sperando di non affrontarli, ma sempre buoni a sapere. come sempre attento alle ns problematiche.
ciao Davideeeeee – Francesco