Il tempo del ciclista amatoriale. Come gestirlo? Quanto ne abbiamo?
Posso dire che questo articolo è nella mia testa da anni.
Ti dirò di più, racchiude la motivazione principale per cui nel 2009 ho creato CiclismoPassione e di seguito ho scritto la prima edizione del mio ebook “Allenamento Efficace” (al tempo “Tecniche Vincenti per il ciclista che ha poco tempo) che magari hai letto anche tu.
La crisi di identità ciclistica
Nel 2009 le mie due bimbe erano molto piccole, avevano rispettivamente 3 ed 1 anno. Ero quindi nel pieno della bufera di notti insonni, pannolini da cambiare, giocattoli e “attrezzatura” da neonati sparsa per tutta la casa. Chiunque abbia dei figli conosce molto bene tutte queste meravigliose situazioni.
In questo contesto, in cui naturalmente vanno inserite le 8 ore minime di lavoro al giorno più qualche trasferta, il tempo per uscire in bici era ridotto a qualche sporadica uscita, di tanto in tanto, da solo.
In quei momenti un minimo di frustrazione ti viene inevitabilmente.
Vedi i tuoi amici che escono tre volte a settimana più il weekend mentre tu spingi la carrozzina, ed inizi a farti delle domande.
Piccolo disclaimer : io qui sto parlando della mia personale esperienza, ma credo che chiunque di noi in un certo periodo della sua vita, per un motivo o per l’altro (magari per lavoro, per problemi fisici, impegni familiari) si sia trovato nella mia stessa situazione, di non poter uscire in bici come vorrebbe. E sono sicuro che quando parlo di “frustrazione” capisci bene di cosa sto parlando.
Dicevo, in quel periodo ho iniziato a farmi delle domande :
“ troverò mai più il tempo per andare in bici seriamente ?” (in quei momenti non sei lucido e spesso non è chiaro l’orizzonte temporale che ti aspetta)
“esiste un modo per allenarsi decentemente anche se ho pochissime ore a disposizione ?”
E poi è arrivata la madre di tutte le domande, quella che ha fatto la differenza.
Prima però finiamo il discorso.
Se uno si fa delle buone domande, è già a metà strada per trovare buone risposte.
E per fortuna ho trovato delle ottime risposte in quel bellissimo periodo della mia vita per quanto riguarda il tempo del ciclista amatoriale.
Il tutto ha fatto nascere il mio “terzo figlio”, ovvero CiclismoPassione. E’ stato proprio grazie a questa “crisi di identità ciclistica” che ho iniziato a studiare, ricercare, testare metodi, strumenti, tabelle di allenamento che fossero efficaci anche se avevo poco tempo ed è nato appunto Allenamento Efficace.
Certo, sono d’accordo con te, se stai pensando che non puoi vivere davvero il ciclismo ad un certo livello, se non vi dedichi almeno un certo numero di ore alla settimana.
Certo non vincerai le Granfondo, forse non staccherai di ruota il tuo amico-rivale di sempre.
Forse.
Ma torniamo alla madre di tutte le domande :
Il tempo del ciclista amatoriale… ovvero qual è la tua dimensione di ciclista ?
Questa è stata la domanda illuminante che mi sono fatto per mesi, anzi a dire il vero è la stessa domanda che mi faccio anno dopo anno, il perché lo vediamo subito.
Anzitutto che cosa vuol dire trovare la tua dimensione di ciclista ?
Significa aver chiaro quale e quanto spazio la tua passione occupa nella tua vita.
E soprattutto capire ed accettare che la tua dimensione di ciclista cambia nel tempo, come la tua vita.
E’ chiaro quindi che nel 2009 i miei ruoli di marito e papà occupavano il 90% del mio tempo libero, e quindi in quel momento della mia vita, la bicicletta poteva aveva uno spazio molto marginale.
In quel momento della mia vita era così, solo un paio di anni dopo era già diverso e l’anno scorso è differente da quest’anno.
Non è così anche per te ?
Sembra banale, tuttavia non è affatto scontato e forse conoscerai anche tu qualche collega ciclista che nei momenti in cui per qualsiasi motivo non riesce più a soddisfare la sua “sete di bicicletta”, decide di appenderla al chiodo, in nome del motto “se non sono tanto allenato, non mi diverto”
Il ciclismo è uno sport meraviglioso che richiede molto tempo libero , in più ha il fantastico “difetto” che più pedali e meglio ti fa sentire. Non so se sia solo l’effetto delle endorfine, di cui abbiamo parlato in questo articolo, ma la bici ti fa entrare in quel circolo virtuoso per cui non ne avresti mai abbastanza.
Tutto ha un prezzo
Il tempo del ciclista amatoriale o meglio la sua gestione come tutte le cose della vita, richiede di fare delle scelte. Scegli la tua dimensione ciclistica, consapevole che questa scelta comporta degli effetti collaterali.
L’importante è esserne consapevoli ed assumersi le responsabilità di questo fatto.
Ma Davide, mi stai facendo la predica ??? C’è già mia moglie che rompe perché esco troppo… 😉
Nooo ! Ti prego di seguire il mio ragionamento.
Sto solo dicendo, che non dovremmo sempre tendere ad esasperare la nostra passione.
La passione, quando ti risucchia, fa rima con ossessione.
Metti sempre nel piatto della bilancia tutti gli aspetti della tua vita. Ci deve essere equilibrio, solo allora ti divertirai davvero, e godrai di quei benefici psico fisici che nessun altro sport al mondo sa regalare.
La vita è fatta di diverse fasi, tu in che fase sei ? Stai dedicando il giusto tempo a tutti gli aspetti della tua vita ?
Ecco, solo questo.
Mi permetto di farti questa domanda solo perché amo questo sport e vorrei ci fosse un po’ meno fanatismo.
Attenzione, in alcun modo questa è una critica a chi fa del ciclismo il proprio stile di vita dedicandovi tutto il proprio tempo libero.
Assolutamente, è sempre questione di scelte, è questione di trovare la propria dimensione. Equilibrio, benessere psico-fisico, divertimento : questi sono per me i pilastri fondamentali.
Niente sensi di colpa, (di cui parleremo in un prossimo articolo) vivi al meglio la tua passione ricordando che la Passione non si misura con i chilometri percorsi in un anno e neppure in prestazioni.
Ed ora che il Giro d’Italia riaccende la passione di migliaia di persone, questo articolo è finalmente uscito dalla mia testa.
Che ne pensi ? Hai trovato la tua dimensione di ciclista ?
Lasciami il tuo commento qui sotto.
Alla prossima,
Davide
Ciao Davide, io non ho figli, ma comunque faccio sempre più fatica ad allenarmi durante la settimana. Un po’ per gli impegni di lavoro che mi tolgono molta energia fisica e mentale. Un po’ perché se mi alleno la sera poi l’adrenalina in circolo non mi fa riposare bene. Un po’ perché qualche rognetta fisica mi impedisce di passare ore ed ore in sella. In più aggiungo che fare tabelle implica il fatto di allenarsi sempre da soli ed è molto monotono. Tutto questo fa sì che la mia condizione fisica sia scesa e mi impedisca poi nel we di… Read more »
Ciao Davide, per me purtroppo la bici sta diventando un incubo, cerco di uscire da solo, perché tutte le volte che esco in compagnia mi pesa da morire, purtroppo in questo momento sono molto giù di forma, ( tra l’altro ho messo qualche kg sulla pancia, e questo mi penalizza molto), questo fa si che i miei compagni di uscita mi mettono in difficoltà e questo a me infastidisce molto ( anche perché vedo che quando sono in difficoltà, loro aumentano sempre di più l’andatura). Chiedo un consiglio, cosa dovrei fare? Uscire da solo o continuare con gli amici, fregandosene… Read more »
Ciao Gianfranco, capisco la tua situazione, ma la soluzione è soggettiva. Io penso che la bici deve essere divertimento, ma anche che per divertirti devi essere preparato poiché il confronto con gli altri è inevitabile in questo sport. Allo stato attuale non ti stai divertendo, come dici tu “sta diventando un incubo”. Non devi permettere che questo accada. Secondo me poniti l’obiettivo di migliorare il tuo stato di forma, con calma, di tornare a divertirti con il gruppetto di amici. Per ora esci e divertiti da solo o seleziona le persone che ora sono al tuo livello. Inizia però a… Read more »
ciao Davide, condivido pienamente quello che hai scritto: attualmente non ho ancora trovato totalmente la mia dimensione ciclistica, nel senso che dal punto di vista equilibrio bici-famiglia da quando esco in gruppo va molto meglio, la domenica mi sveglio presto,4 ore 100 km e alle 11 sono già a casa, ho scoperto il piacere di pedalare in scia in compagnia esplorando nuovi posti che da solo non avrei mai visto , di contro in compagnia tendo a seguire le scelte degli altri: si “tira” di più, si fanno percorsi a volte trafficati ,..nasce anche una sana competizione , ma poi… Read more »
Complimenti per l’articolo Davide…ognuno ha la propria dimensione ma l’obbiettivo deve rimanere il benessere psicofisico…a volte mi capita ti essere superato da treni di giovani ciclisti che vanno a 50km orari e a volte osservo ciclisti anziani che arrancano su salite dure e capisco che provano le stesse emozioni ,che questa nostra passione è una grande gioia che ti accompagna nell’arco di tutta la vita.
Bell’articolo. Davide, è un tema su cui mi interrogo spesso. Certo la bici è un’attività, o, meglio, una passione che porta via energie (e non è un problema) e tempo che necessariamente vai a sottrarre a qualcos’altro. E forse a volte io stesso non ho capito il punto in cui fermarsi un attimo prima per evitare discussioni familiari, problemi fisici o, semplicemente, per stare più tranquillo in senso lato, cosa che avrebbe giovato anche a tutti gli altri aspetti della vita. Non è strano che questa riflessione mi venga ora, mentre cerco di recuperare da una brutta lombalgia e dove… Read more »
Ciao Davide sono nel pieno di quello che hai scritto nel senso che ho due bimbe 11 mesi e 5 anni lavoro 9h 30′ al giorno e cerco di uscire in bici a giorni alterni quando riesco. Quando nn riesco sto male e a costo della magari poca sicurezza esco anche di sera in paese e mi faccio i miei 20/30 km che poi sono quelli che riesco a fare in allenamento in settimana. Ho gare quasi tutte le domeniche e col senno di poi sono 3 anni che lasciò la famiglia la domenica a volte anche il sabato se… Read more »
Francesco, un aspetto fondamentale che tu hai sottolineato e di cui avrei dovuto parlare nell’articolo, è il fatto che nel piatto della bilancia va messo anche il benessere che il ciclismo ci regala, e che questo poi si trasforma in qualcosa di molto positivo per i nostri famigliari, che spesso ricompensa del tempo lontani da casa.
Complimenti Davide. Di sicuro uno dei migliori articoli che hai mai scritto e in cui mi sono anche immedesimato. Passione divertimento ed equilibrio. Queste sono le tre parole chiave della mia dimensione da ciclista. Grazie per avermelo ricordato!
Grazie a te Piero !