Torniamo a parlare di pianura, dopo che nel precedente articolo che trovi qui , abbiamo visto come anche pedalare in pianura possa essere divertente, esaltante ed addirittura “romantico” per certi aspetti.
Oggi vediamo come e quanto possa essere anche utile alla nostra condizione fisica, il pedalare in pianura.
Grazie anche ai tanti interessantissimi commenti che avete lasciato (grazie !) possiamo quindi vedere quelli che sembrano essere i 3 principali benefici del pedalare in pianura.
Anzitutto però va fatta una distinzione importante.
Pedalare da soli o in gruppo
E’ emerso dai vostri commenti, un aspetto che in effetti non avevo considerato.
C’è un enorme differenza tra il pedalare in pianura da soli (situazione a cui mi sono ispirato per il precedente articolo) ed il pedalare in pianura in gruppi più o meno numerosi.
Le dinamiche – naturalmente – sono completamente differenti.
Pedalare in pianura da solo.
Sei davvero solo con te stesso, e se da un lato hai il vantaggio di decidere tu l’andatura di crociera, e di poterti concentrare sul gesto della pedalata, dall’altro non hai alleati in caso di condizioni avverse.
Il tuo peggior nemico o il tuo migliore alleato in questi casi è il vento. Se sei da solo, non hai molte difese contro questo elemento.
Al massimo, come vedremo tra poco, puoi ricercare la posizione più aerodinamica possibile e trovare il rapporto più adatto alle condizioni.
Pedalare in pianura in gruppo.
Quando sei all’interno di un “gruppetto” , le variabili si moltiplicano. La velocità non dipende (solo) da te, così come i (spesso fatidici) repentini cambi di ritmo).
Inoltre devi restare costantemente concentrato e controllare gli spostamenti degli altri ciclisti per evitare contatti e conseguenti cadute.
L’aspetto positivo, oltre chiaramente al divertimento di pedalare in compagnia, è dato dal fatto che in gruppo hai degli alleati preziosi con cui collaborare contro la resistenza dell’aria.
Fatta questa premessa, entriamo nel vivo dell’articolo con i 5 benefici del pedalare in pianura.
1 – Migliora il ritmo e l’agilità
Si legge e si sente spesso parlare di queste due caratteristiche in libri, riviste, blog che parlano di allenamento, e sono quasi sempre legate tra loro.
Ma ritmo e agilità sono la stessa cosa ?
Prima di rispondere, mi sono addentrato, fino a perdermi, in articolate ricerche sul web. (Trovo che sia bellissimo poter imparare cose nuove – che non c’entrano con il ciclismo – proprio partendo dalla mia passione).
Il risultato della mia ricerca che passa per la Teoria Musicale mi ha portato alla mia personale interpretazione :
Il Ritmo è la capacità di mantenere una elevata velocità e cadenza di pedalata per molto tempo. Questa qualità si affina appunto grazie alle pedalate in pianura, meglio se in gruppo con andatura sostenuta ( qui si potrebbe parlare dei cambi di ritmo, ma magari scriverò un nuovo articolo).
L’Agilità è la capacità di sostenere un elevata cadenza di pedalata nel tempo, mantenendo un colpo di pedale efficiente e composto.
Naturalmente ben vengano definizioni migliori da parte vostra.
Vien da sé quindi che pedalare in pianura – da soli o in gruppo – ad andatura sostenuta e ad alta cadenza di pedalata, aiuta moltissimo a migliorare Ritmo ed Agilità, qualità fondamentali nella costruzione di una condizione fisica completa.
2 – Affina la tecnica di pedalata
Pedalare in pianura, specialmente se da soli, è il momento in assoluto migliore per porre la nostra attenzione non sulla QUANTITA’ , ma sulla QUALITA’ della nostra azione.
Il gesto della pedalata – come spiego nel corso Turbo Pedalata – è un gesto solo apparentemente semplice e naturale, in realtà coinvolge moltissime fasce muscolari che entrano in gioco in momenti differenti in una perfetta armonia di movimenti.
Saper sfruttare nel modo più efficace ed efficiente possibile tutti i muscoli coinvolti nel gesto della pedalata può dare grandi benefici in termini di rendimento del colpo di pedale.
Esempio pratico : uno degli esercizi più utili per migliorare la rotondità della pedalata e che viene spessissimo riproposto nel Metodo PIT, in ambiente indoor, è la pedalata ad una gamba.
E se siamo in strada come si fa ?
Se vuoi evitare di sganciare un pedale per questioni di stabilità e sicurezza, puoi tenere una gamba passiva e concentrarti su un singolo arto per volta. Mantieni il focus su una singola gamba, e con una cadenza media bassa ( 60 – 70 RPM) cerca di “sentire” i muscoli che lavorano in ogni posizione del colpo di pedale.
Mantieni la concentrazione su un arto per 2-3 minuti e poi passa all’altra.
Questo semplice esercizio, se fatto con costanza, ti darà grandi soddisfazioni.
3 – Sistema la posizione in bici
La pianura ti permette tra le altre cose, di concentrare la tua attenzione sulla posizione in bicicletta.
Riesci a mantenere per lungo tempo una posizione aerodinamica oppure la presa bassa la usi solo in caso di emergenza ? 😉
Ti senti troppo allungato rispetto al telaio della bici, oppure ti senti troppo raccolto ed hai l’impressione di non trasferire la tua energia al mezzo nel migliore dei modi ?
Queste sono le domande che puoi e dovresti farti quando sei in pianura, da solo, ed hai tempo e modo di sentire la differenza tra una posizione e l’altra, magari spostandoti più sulla punta della sella o al contrario, arretrando un po’ verso il posteriore per far lavorare di più i glutei.
Specialmente ad inizio stagione, quando stiamo “mettendo fieno in cascina” è bene curare questi piccoli particolari, magari portandosi dietro un paio di chiavi per apportare dei piccoli aggiustamenti all’avanzamento e all’altezza della sella e testare sul campo le diverse sensazioni.
Naturalmente si parte dal presupposto che la misura del telaio della tua specialissima sia corretto, e si voglia solo fare dei piccoli aggiustamenti per migliorare comfort e prestazioni, anche perché considera che di anno in anno, la tua flessibilità e la tua postura potrebbe essere cambiata.
“Un po’ di piana fa sempre bene”
Concludo l’articolo con questa frase che spesso mi ripeteva il mio papà quando ero un ragazzino, giovane ciclista un po’ svogliato e poco propenso ad allenarsi seriamente (soprattutto in pianura).
Le lezioni dei papà, a volte si imparano troppo tardi, ma qualcosa di buono resta sempre, indelebile.
Torneremo a parlare di pianura, magari vedendo qualche esempio pratico di lavori specifici da fare.
Per oggi è tutto, aspetto i tuoi commenti !
In pianura, in salita, in discesa…ovunque vuoi, buone pedalate !
Davide
Abito a Milano città, pedalo da solo soprattutto lungo le ciclabili dei navigli; posso mettere in pratica le tecniche proposte da Davide, come la turbo pedalata, oltre a godermi il panorama e la natura. A quasi 60 anni lo ritengo un ottimo modo per restare in forma.