Fare le curve in bici è una cosa che spesso noi cicloamatori tendiamo a dare per scontato come per molti aspetti sulla tecnica di guida della bicicletta. In fondo si pensa che andare in bici è una cosa che si impara da piccoli e non si dimentica più.
Partecipando a una qualsiasi granfondo ma anche semplicemente facendo un uscita con un gruppo di amici, è facile rendersi invece conto che molti colleghi ciclisti non hanno ben presenti le regole fondamentali di sicurezza e di tecnica e questo a volte può rappresentare un problema per gli altri compagni di pedale.
Qualche tempo fa ho scritto un articolo del blog dal titolo 8 Regole d’oro per la discesa , in cui abbiamo visto alcuni consigli pratici per affrontarla in modo sicuro ed efficace.
Oggi parliamo invece di come affrontare le curve in pianura ad alte velocità e soprattutto quelle in gruppo magari durante una gara.
Fare le curve in bici: la linea ideale e l’apice della curva
Premessa: naturalmente stiamo parlando di traiettorie che prevedono strade chiuse al traffico in cui possiamo occupare l’intera carreggiata. Nelle strade aperte al traffico, dobbiamo sempre tenere a mente prima di tutto la sicurezza (nostra e degli altri) e quindi non invadere mai la corsia opposta.
La linea ideale di una curva è quella che passando per l’apice, permette di superare l’angolo nel minor tempo e alla maggior velocità possibile.
L’apice corrisponde al centro geometrico della curva, anche se nella pratica questo punto potrà essere spostato più avanti o più indietro rispetto al centro.
Nella figura qui sotto si può notare che la linea ideale prevede di affrontare la curva con un angolo abbastanza largo da permetterti di passare il più rasente possibile al limite della strada all’altezza dell’apice e di uscire dalla curva con una traiettoria che ti permetta di riprendere il tratto diritto in modo fluido, senza dover frenare e correggere la linea.
Anticipare l’approccio della curva ti costringerà invece rallentare e correggere la traiettoria in uscita di curva per non andare a finire fuori strada, mentre prenderla troppo larga ti farà inevitabilmente perdere velocità.
Leggere la curva e impostare la traiettoria ideale è una questione di tecnica, esperienza, intuito e coraggio, doti che spesso sono innate in alcuni ciclisti più che in altri.
In ogni caso se anche non sei un pilota nato, conoscendo un po’ di tecniche base puoi sicuramente migliorare la tua tecnica per divertirti di più ed essere più sicuro di quello che fai.
Ho provato a mettere giù alcuni punti chiave per fare le curve, provate a darci un occhiata e ditemi cosa ne pensate:
1 – Lo sguardo periferico
Guarda sempre dove vuoi andare, segui con lo sguardo la tua traiettoria ideale e non fissarti sulla ruota di chi sta davanti a te. Non guardare mai dove non vuoi andare perché è probabile che andrai a finire proprio là.
2 – Frenare al momento giusto
Cerca di regolare la velocità in base al tipo di curva che dovrai affrontare, ovvero se è necessario frenare prima della curva fai la “staccata” prima di cominciare la curva e non durante. In questo modo eviterai perdita di velocità in uscita .
3 – Segui la TUA traiettoria
Non fidarti troppo delle traiettorie di chi ti precede, cerca di rimanere nella scia di chi ti precede ma segui soprattutto il tuo istinto e le tue sensazioni.
4 – Niente panico
Durante la curva, specialmente se ci troviamo in gara o comunque in “treni” molto veloci, può succedere che si perda il controllo della traiettoria andando a finire troppo larghi o troppo stretti.
In questo caso il consiglio è di non farsi prendere dal panico, non frenare di colpo e non compensare in modo esagerato per recuperare la giusta traiettoria. Le frenate brusche e i cambi repentini di traiettoria (o sovra compensazione) sono una delle cause principali di caduta in curva.
Può anche succedere che pedalando in curva il pedale interno tocchi il bordo del marciapiede. E capitato anche a te? E’ una situazione spiacevole e pericolosa,ma anche in questo caso la regola è non farsi prendere dal panico, lasciare scorrere la bicicletta ricercando il giusto equilibrio ma senza sovra – compensare il recupero.
5 – Il bilanciamento del peso del corpo
Durante la curva cerca di spostare il peso del corpo verso il pedale esterno, che dovrebbe restare in posizione verticale verso la strada. Prova ad alzarti leggermente fuori sella, e spostare il baricentro all’esterno. Abbassa il tronco del corpo in modo da essere il più aerodinamico possibile e mettiti in scia del ciclista in fronte a te.
6 – Accelera in uscita
Se affronti una curva ad alta velocità, comincia a pedalare subito dopo superato l’apice ovvero nella seconda parte della cuva e rilancia subito l’andatura. Fai attenzione anche al rapporto con cui affronti la curva, se sei in gruppo e sei costretto a ridurre molto l’andatura prima di approcciarla, allora è bene buttare su un dente o due dietro in modo da evitare di piantarti alla ripartenza.
7 – Non tagliare all’interno
Un errore comune che ha a che fare con la sicurezza degli altri e che viene spesso commesso, è quello di superare un altro ciclista all’interno della curva.
C’è chi lo fa per recuperare una (inutile) posizione, chi invece per mancanza di lucidità. E’ una cosa molto pericolosa che va assolutamente evitata nel fare le curve.
Chi ha provato a commettere questo errore almeno una volta in una granfondo sa quante meritate imprecazioni si è preso.
Andare in bici è la cosa più divertente del mondo. Andarci ad alta velocità sui nostri bolidi di carbonio, e sapere come affrontare una curva o un tornante nel modo più sicuro, ci permette di godere ancora di più dell’adrenalina che solo questo fantastico sport sa regalare.
E tu cosa ne pensi ? Hai qualche consiglio da condividere sulle curve?
Aspetto i vostri preziosi commenti!
[…] che mi sta particolarmente a cuore, ed infatti ho già scritto un articolo tempo fa con le 7 Regole chiave per curve veloci e sicure. Ogni errore, anche minimo, lo possiamo pagare a caro prezzo sulla nostra pelle, ecco […]
[…] abbiamo già parlato in modo approfondito in un articolo dedicato (clicca qui per leggerlo), la prima regola è di portare sempre il nostro sguardo nella direzione in cui vogliamo […]
[…] 7 Regole Chiave per curve Veloci e Sicure | CiclismoPassione.com […]
daf
prova
Grazie Oliviero, benvenuto nel gruppo di ciclismopassione!
sono molto contento di essere entrato a far parte di questa grande famiglia di “ciclismopassione” e grazie a DAVIDE apprendo sempre molte cose utili per andare in sicurezza in bici,un cicloamatore come me non chiede altro.Naturalmente oltre a Davide ringrazio tutti quelli che partecipano alle discussioni e dicono la loro.GRAZIE a TUTTI
condivido le tue regole di come impostare le curve comunque io rischio molto poco come ciclo amatore, poi magari fosse capace raggiungere i 50 km. orari
ciao Davide grazie per l’informazione di come siaffronta le curve,ti chiedo un tuo parere.Sto per acquistare una bici da corsa orbea onix ,dato che ho 65 anni e da 30 anni che vado in bici,(ho iniziato co moltiplice 52/42 poi sono passato 52/39 ,otto anni fa ho messo la tripla 50/40/30 mi sono trovato molto meglio melle grandi salite tipo bonette isoard iseran ecc.voglio mettere una moltiplica 46/34/22 (pmp) ruota libera marchisio 12-21 10 rapporti e una seconda con 13-22 questo per non avere ruote libere con ingranaggi grossi 14-29 e con moltiplica 50/40/30 e dato che con igranaggio piu’… Read more »
…ciao lucy hai ragione la sofferenza ci stà ci deve stare altrimenti non sarebbe sport ma un gioco ed è la sofferenza che dopo ti ripaga ,io l’ho capito man mano che la mia inseparabile amica mi faceva raggiungere obiettivi che mai avrei immaginato
un panorama visto dal block house nn ha prezzo, in bici fin su all’apice senza mettere nemmeno una volta il piede atterra nn ha prezzo, dare al tuo compagno di salita 7 minuti nn ha prezzo, per tutto il resto c’è mastr…. per rispondere a grazia: in sella alla bici puoi arrivare davvero in tutti i luoghi, basta volerlo e soprattutto “basta” saper soffrire perchè diciamocelo pure, la bici prima di una soddisfazione più o meno grande ti regala una sofferenza …………….più o meno garande
certo ke il movimento nella pratica è molto più semplice e naturale rispetto alla teoria ke leggendola sembra quasi un’impresa impossibile da portare a termine
ciao sato ….ecco appunto io sono una di quelle che purtroppo e dico purtroppo ho iniziato tardi ma quando ho iniziato questo sport l’ho fatto come sempre con la consapevolezza che attività fisica fà bene poi col tempo ho capito che diventava passione e piano piano cogliendo quà e la consigli o suggerimenti ho imparato qualcosina…….parto sempre col l’obiettivo di sfidare me e ciò che voglio raggiungere e non gli altri .tanto non sono e sarò mai una professionista …..troppo tardi molto tardi :)…..cmq soddisfatta dei risultati raggiunti in solo 3 anni ….sfide con me stessa poi se anche con… Read more »
caro Angelo , uno dei motivi per cui esiste questo blog è proprio per rendersi conto che siamo in tanti ad avere problemi di tempo , voglia di saperne qualcosa di più per vivere al meglio questo grande sport.
Grazie per il feedback.
Davide
Ciao Davide, prima cosa ti ringrazio per avermi inviato il minicorso e soprattutto di aver continuato ad inviarmi altre mail che ho letto molto attentamente tutte. Leggendo le tue mail mi sono reso conto che, in modo assolutamente inconsapevole, seguo le regole base per chi ha poco tempo per andare in bici. Grazie ancora per i tuoi preziosi consigli e mi conforta il fatto di non essre da solo a dover centellinare il tempo per la nostra grande passione. Ciao Angelo.
Non mi trovo daccordo con chi afferma che le unicità affidate dalla natura ad ognuno di noi non possano essere annulate “o quasi naturalmente “dalla passione per la due ruote… assolutamente no… la bici è per tutti… visto che la disquisizione è accentrata in prevalenza sugli “amatori” e non specificatamente sui professionisti … poi asserisco che la passione fa miracoli… ho visto persone perdere progressivamente peso… ma tanto e regolarmente sino a ottenere una figura prossima a quella idonea per un ciclista rampante… ho visto persone dedicare gran parte del loro tempo libero alla tecnica applicata con costanza e grande… Read more »
Ho letto di modulazione della frenata: il freno anteriore si usa finché non si è iniziato a piegare la bicicletta, poi, se la velocità è ancora elevata, si usa prevalentemente il posteriore. Ho letto di paragoni con la moto: tutto vero, la bici non si guida come la moto, difatti non si butta il ginocchio in fuori, per quanto riguarda la traiettoria, è, invece, più sicuro fare come nei disegni sopra, calcolando come spazio utile la corsia che si ha a disposizione… è molto più difficile finire fuori strada se si cerca il lato più interno al centro della curva… Read more »
ciao Domenico ,l’ultima parte del commento era una ? o un’affermazione. Sono cmq tutte proposte,suggerimenti che possono tornare utili a tutti in un modo o nell’altro anche per chi amatorialmente ha buone prestazioni ma tecnica un pò meno ( ci stanno anche quelli che pensano di averla) ,per chi come me da poco in questo mondo su 2 ruote ho imparato qualcosina grazie anche a qualche suggerimento o quanto meno se posso evitare di fare cose sbagliate. Sai entrare in questo mondo per una donna non è semplice ….le uscite spesso sola e quelle in gruppo dove ognuno dice la… Read more »
In linea di principio e teoria della dinamica il discorso e le proposte sono inecepibili. il problema, anzi i problemi si pongono per quei soggetti che vanno dove li porta la bicicletta, per coloro che hanno incerto senso dell’equilibrio, per coloro che presi dall’agone perdono la lucidità e si lasciano prendere dalla paura, per coloro, e non sono pochi, che si portano dietro zavorra che in alcuni casi supera il peso ideale e…………… si potrebbe continuare a lungo. Non sarebbe il caso di puntualizzare che certe esperienze e prestazioni sono riservate a coloro che alla biclicletta hanno dedicato e dedicano… Read more »
Si Davide… infatti ribadisco che in queste discussioni vi è molta coerenza e buon senso sia da parte tua che di chi interviene con le proprie variegate esperienze… Grazie per l’augurio.
Caro Sato il commento è lungo ma molto interessante, grazie.
In effetti a me piace prendere spunto dai professionisti per cogliere “trucchi” del mestiere da riportare al nostro mondo di amatori di tutti i livelli.
Ovviamente questo va fatto con le opportune proporzioni e pensando sempre prima di tutto alla nostra e altrui sicurezza.
Buone pedalate!