Oggi non scrivo io.
Lascio che questo spazio al racconto, bellissimo, pubblicato qualche giorno fa nel Gruppo Riservato di TrainEvolution, da uno dei “Ciclisti Evoluti”, come ci chiamiamo tra noi.
Se non sai cos’è TrainEvolution, ti invito a scaricare gratis un piccolo assaggio del primo ed unico Sistema di Allenamento Integrato che sta portando una Rivoluzione/Evoluzione nel modo di allenarsi e vivere il ciclismo di centinaia di appassionati.
Ecco quindi la testimonianza di Ettore Franzin, che dopo aver visto uno dei video densi di consigli, che Omar Beltran pubblica periodicamente nel Gruppo riservato, è rimasto colpito da un aspetto che sta alla base della filosofia di TrainEvolution : l’economia nel ciclismo.
TrainEvolution è un programma completo ed equilibrato che ti porta a crescere gradualmente e sempre con una grande attenzione alla tua individuale capacità di recupero.
Un programma messo a punto da un preparatore vero con oltre 30 anni di esperienza e ricerca, che non ha bisogno di “effetti speciali” per farti andare forte in primavera, salvo poi ritrovarti a Giugno senza energie fisiche e mentali…
Ma ti lascio alla testimonianza di Ettore…
NOTA : a fine articolo trovi due video:
Un mini video in cui Omar parla proprio di questo concetto di Economia applicata al ciclismo, e ho ripescato un vecchio video con l’impresa del Pirata sul Mortirolo nel ’94….
Mamma mia quanto paga l’economia!
Di Ettore Franzin
Dopo lo stop completo di una settimana consigliatomi da Omar, ho ripreso le uscite di mantenimento partendo con un paio di sessioni brevi ma intense di interval training.
Oggi, sempre per seguire le indicazioni del coach relative alla polarizzazione, ho messo in programma un lungo ad intensità moderata.
Solitamente i miei lunghi sono di un centinaio di chilometri con una o due salite per 1000/1500 metri di dislivello. Nonostante non li faccia ad un ritmo forsennato, arrivo sempre molto stanco, con le gambe “finite”, dolori in ogni parte del corpo (collo, spalle braccia, schiena…) e negli ultimi chilometri non riesco più a spingere costretto a scalare sul 34 anche sui cavalcavia…
Nel suo ultimo video Omar ci ha dato come sempre un sacco di informazioni utilissime, ma fra tutte quelle che ho ascoltato, una parolina in particolare mi ha incuriosito e continuava a frullarmi in testa: economia…
Nella settimana di stop mi sono trastullato guardandomi ore e ore di video delle più belle tappe della storia del ciclismo e non ho potuto fare a meno di rivedere per la centomillesima volta la mitica scalata al Mortirolo della 15a tappa del Giro d’Italia del’94.
Questa volta però l’ho guardata con occhi diversi…
In testa c’è Franco Vona, in fuga e con diversi minuti di vantaggio; segue un gruppetto con Chiappucci, Belli, Gotti e qualche altro; quindi il gruppo maglia rosa con Berzin, Indurain e un giovane di nome Marco Pantani.
All’attacco del Mortirolo un eccitato De Zan esclama: “scatto di Pantani! “(pelle d’oca per la centomillesima volta…).
La regia lo inquadra in primo piano: in piedi sui pedali, le mani basse sul manubrio… ma questa volta lo sguardo cade su qualcos’altro: il tronco è immobile, le spalle ferme, la testa dritta, lo sguardo fisso in avanti, i muscoli delle braccia rilassati, la bici non ondeggia…
Porca miseria ! questo sta facendo uno scatto al 15% di pendenza, uno sforzo bestiale e a parte le gambe non muove un sopracciglio!
Le regia si sposta sul fuggitivo: in piedi sui pedali, le mani alte sul manubrio, poi subito basse, poi di nuovo alte, le spalle ondeggiano paurosamente, il tronco sale e scende al ritmo delle pedalate, la bici ondeggia allo stesso modo, i muscoli delle braccia tesi tirano sul manubrio, la testa ciondola, in volto smorfie da film dell’orrore…
Anche questo sta facendo uno sforzo bestiale ma sta pedalando con tutto tranne che con le gambe!
C’è un altro giovane, un francese promettente, che cerca di tenere la ruota di Pantani, un certo De Las Cuevas. L’inquadratura della regia è impietosa: arranca scomposto digrignando i denti ondeggiando e dimenandosi come se lo avessero evirato senza anestesia… Nel giro di pochi minuti rimbalzerà nel gruppo scomparendo nelle retrovie.
Pantani raggiunge uno ad uno tutti quelli che lo precedono e, nelle inquadrature, tutti si vedono pedalare come Vona e De Las Cuevas nel tentativo di resistergli.
Un solo altro ciclista non risponde agli attacchi del pirata e seduto, composto, fermo nel tronco e con la testa, senza ondeggiare, sale lucido, sembra quasi dissociato: il grande Indurain, come Pantani, raggiungerà uno ad uno tutti quelli che lo precedono scollinando sul Mortirolo a una manciata di secondi dal pirata…
Il resto è storia.
Credo che questo video dovrebbe essere utilizzato da chi insegna il ciclismo perché è una vera e propria lezione di “economia” e fa capire quanto questo aspetto sia importante in uno sport di endurance.
Nel mio lungo di oggi ho cercato di concentrarmi su questo aspetto, l’immagine di Pantani e Indurain ben impressa. Mi sono sforzato di rimanere immobile dall’ombelico in su e di mantenere rilassati tutti i muscoli del tronco, del collo, delle braccia; nelle salite non ho digrignato i denti come faccio di solito, ho cercato di non ondeggiare…
Credo di non avere mai tratto un così grande beneficio da un così semplice accorgimento applicato spontaneamente.
Invece che 100 Km me ne sono fatti 125, ho aggiunto una terza salita e avevo ancora così tanta energia che, se non fosse stata ora di cena, avrei proseguito a pedalare per ore.
Sceso dalla bici, nessun dolore che non riguardasse le gambe, niente mal di collo, niente mal di schiena, niente mal di braccia o di spalle.
Oggi mi sono reso conto di quanto sia determinate l’economia e di quanto importante sia allenarsi ad essere economici sulla bicicletta.
Non vedo l’ora di scoprire cosa hanno preparato i nostri Davide e Omar per migliorare questo aspetto e credo proprio che mi ci applicherò con la massima dedizione.
ADELANTE!
Ettore Franzin
Ecco un intervento in cui Omar Beltran parla di questo concetto…
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Ecco il video della scalata epica di Marco Pantani sul Mortirolo nel ’94