L’abbigliamento invernale del ciclista…ovvero come vestirsi con il freddo ? Questo articolo è un po’ diverso da quelli che di solito trovi in questo blog, e devo dire la verità, non ero sicuro se pubblicarlo o meno.
Di fatto, nel momento in cui lo pubblico, sono passati due anni dal momento in cui l’ho scritto.
Perché ?
Cerco settimana dopo settimana di mantere sempre un certo livello degli articoli. Il mio intento è sempre stato di proporre idee, consigli, risorse per migliorare non solo le prestazioni, ma tutto il modo in cui viviamo la nostra passione.
Così, dopo aver parlato di temi come alimentazione, effetti delle endorfine e trance agonistica, avevo paura di abbassare il livello delle informazioni con un post dedicato ad un argomento che per certi versi può sembrare banale.
Poi, rileggendo l’articolo mi sono reso conto che rispecchia due dei “comandamenti” di CiclismoPassione :
- Affronta un problema reale di noi “uomini di strada”. Consigli pratici e concreti su un tema che riguarda tutti noi.
- Risponde ad un problema sollevato dai lettori. Ogni inverno infatti ricevo decine di email da parte di colleghi ciclisti, magari meno esperti, che mi chiedono come vestirsi per pedalare con il freddo.
Fatta questa premessa, ecco la mia mini-guida per l’abbigliamento invernale del ciclista. Sono le mie personali indicazioni che come sempre, spero saranno integrate anche con la tua personale esperienza.
Inverno uguale freddo e quando fa freddo abbiamo bisogno di riparo.
Il problema è che quando usciamo con la nostra specialissima siamo esposti alle intemperie, quindi l’unico riparo sono i nostri vestiti.
Per riuscire a proteggerci dal freddo dobbiamo innanzitutto capire che ogni parte del corpo va curata in maniera specifica.
Nota : ho scelto delle foto a caso rappresentative degli indumenti di cui si parla nell’articolo. Non ho alcun tipo di interesse o accordo commerciale con i marchi che compaiono.
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L’abbigliamento invernale del ciclista: principi base
Mantenere la giusta temperatura inizia con la bici adatta, anche perché che piova o no, le strade sono spesso umide in inverno e l’acqua spruzzata dalle ruote sui piedi, le gambe, il sedere e la parte bassa della schiena è sicuramente fredda.
Quindi parti avvantaggiato se usi dei parafanghi adatti. (Lo so che starai sgranando gli occhi, pensando “i parafanghi sulla mia specialissima?!). Eppure nelle ultime stagioni non è raro vedere anche i pro, uscire in giornate bagnate con dei paraspruzzi per la ruota posteriore. Pensaci.
Inutile dire che, vestirsi prima di un giro in inverno è molto più complicato che quando si esce nella bella stagione.
Pertanto bisogna organizzarsi, controllare le previsioni meteo e preparare i vestiti la sera prima, pronti per quando ci buttiamo fuori dal letto. Non solo si risparmia tempo al mattino, ma ridurremo il rischio di dimenticare quanche elemento fondamentale del nostro abbigliamento se siamo di fretta prima di uscire.
E la regola d’oro?
Devi partire avvertendo un po’ di freddo.
Ma come ottenere il giusto equilibrio?
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Vestirsi a “cipolla”
Strati, strati, strati: la chiave per un abbigliamento invernale completo ed efficace è, avete indovinato, strati o come si suol dire vestirsi “a cipolla”.
L’aria viene intrappolata tra ogni strato , contribuendo a tenerci al caldo, è inoltre possibile aggiungere o rimuovere gli strati così da regolare la temperatura corporea.
L’esperienza conta molto quando si seleziona il numero di strati adatto per le condizioni meteorologiche della giornata, inoltre alcune persone sentono il freddo più di altre, quindi provate diverse combinazioni finché trovate ciò che funziona per voi.
Tutto inizia con lo strato di base. Uno strato di base manica lunga è preferibile in inverno, e la lana merino è particolarmente efficace in quanto è calda, morbida vicino alla pelle, trattiene il calore quando è bagnata ed è anti odore.
D’altra parte, se ci si ferma a metà corsa, uno strato di base di lana merino umida può velocemente divenire fredda mentre tessuti artificiali come il poliestere sono più traspiranti. Alcuni strati di base, hanno un pannello frontale antivento per le condizioni più fredde.
Dopo aver scelto il giusto strato di base, il numero di strati che aggiungeremo dipende dalle condizioni e le proprietà di ogni particolare capo di abbigliamento. Vediamone alcune opzioni.
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Strato intermedio
C’è una miriade di opzioni per la metà superiore del corpo (core) e la maggior parte la si può usare come “strato intermedio”.
Inoltre, a seconda delle condizioni climatiche e l’idoneità del capo, uno strato intermedio potrebbe facilmente essere utilizzato come strato esterno, visto che il tipo di tessuto e spessore può variare notevolmente da un articolo all’altro.
Un tipico jersey invernale di medio spessore, è costruito del 100 per cento poliestere ed ha un interno foderato. Alcuni, sono costituiti da un mix di Merino / poliestere, nel tentativo di offrire il meglio di entrambi i tessuti.
Sebbene un poliestere standard o jersey Merino non saranno ne antivento ne impermeabili, l’effetto dell’aria che passa attraverso la maglia dissiperà il sudore dal corpo, senza perdere troppo calore a temperature tra 1 e 10°C.
Lo sforzo di pedalare duro funziona per tenerci al caldo quando si indossa una maglia invernale di peso medio in condizioni invernali “miti”, ma una giacca softshell offre di gran lunga maggiore protezione.
Una softshell è tipicamente antivento e resistente all’acqua, dimostrandosi in tal modo molto efficace con temperature fredde (ancora di più se combinato con una maglia di peso medio in condizioni di freddo estremo), anche se, visto che l’aria non può passare attraverso il tessuto con la stessa facilità, dovremmo sacrificare il fattore traspirabilità.
Alcune maglie utilizzano tessuti resistenti all’acqua per fornire una protezione extra in caso di rovesci di pioggia.
Alcune caratteristiche da non dimenticare per un strato intermedio efficace sono il collo alto (spesso foderato in pile) per il vento, polsini stretti sempre per evitare che l’aria salga su per la manica, modello close-fit (ovvero strettino) per mantenere il braccio caldo vicino al vostro corpo.
I dettagli riflettenti aumenteranno la visibilità durante la sera o il primo mattino.
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La giacca
In condizioni davvero estreme, sarà necessario uno strato esterno aggiuntivo, sia per stare più caldi che per protezione aggiuntiva contro gli elementi.
Una giacca pesante e completamente impermeabile è, tuttavia, necessaria solo se piove a dirotto per la maggior parte della corsa. E’ un investimento utile se avete intenzione di uscire in tutte le condizioni climatiche e ultimamente sono stati sviluppati dei tessuti impermeabili incredibili che impediscono all’acqua di entrare, mentre l’umidità prodotta dal corpo riesce ad evaporare, evitando così l’effetto sacchetto.
Gore-Tex utilizza una membrana di PTFE (politetrafluoroetilene) dove ogni poro è 20.000 volte più piccolo di una goccia d’acqua, quindi è completamente impermeabile, visto che i piccoli fori nella membrana sono troppo piccoli perché passi l’acqua, ma le molecole di vapore che provengono da pelle sono molto più piccole e quindi riescono a traspirare.
Cercatene una con zip impermeabile e cuciture termosaldate per garantire il 100 per cento di impermeabilità.
Una shell impermeabile leggera è una opzione da considerare in quanto può essere imballata sufficientemente da stare in una tasca jersey, prima di essere tirata fuori in caso di una pioggerella o peggio per un acquazzone.
Le giacche leggere sono spesso antivento, il che significa che si possono utilizzare come protezione supplementare in discesa o quando la temperatura scende.
In caso contrario, un gilet impermeabile funziona bene in condizioni miti ma mutevoli, con il tessuto che è antivento e antipioggia, mentre le braccia esposte aiutano a mantenere la temperatura generale del corpo bassa.
Non è una soluzione per lunghi tragitti sul bagnato, ma farà un ottimo lavoro durante brevi scroscio pioggerelline.
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La calzamaglia
Indossiamo una calzamaglia foderata con pile se è inverno, così non passa il vento.
Al momento dell’acquisto della calzamaglia si applicano gli stessi principi di quando si acquistano delle salopette in estate. Più di qualsiasi altro capo dobbiamo sincerarci che siano della taglia perfetta. Se non è della giusta taglia potremmo trovarci con il camoscio nel posto sbagliato, ed il risultato sarebbe molto fastidioso se non addirittura doloroso.
Alcune calzamaglie hanno la fascetta al sottopiede, altre arrivano alla caviglia magari con una zip, scegliete quella che funziona meglio per voi.
Per temperature molto fredde, considerare una calzamaglia senza camoscio. Alcune di queste consentono di indossare i vostri pantaloncini preferiti sotto, godrete così sia del calore che del comfort.
In caso contrario, se si vuole una calzamaglia invernale con camoscio, ce ne sono con pannelli antivento, anche se sono un po’ meno comode, altre addirittura possono essere resistenti all’acqua.
Con temperature più miti, dei pantaloncini Roubaix-foderati possono essere combinati con scalda ginocchia o scaldamuscoli, altrimenti possiamo usare un tre quarti.
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I guanti
Dei buoni guanti sono essenziali in inverno.
I ciclisti che soffrono di cattiva circolazione dovranno prestare particolare attenzione alle loro estremità (mani e piedi), e se i guanti sono troppo stretti sarà un problema per la circolazione, quindi assicuratevi che si adattino perfettamente.
In generale, i guanti sono di tre tipi. Un guanto leggero è ideale per l’autunno quando non è umido, la primavera e nelle giornate invernali miti .
Sopra a questo, un guanto completamente antivento offre maggiore protezione contro le temperature invernali, ideale per le giornate fredde e secche, e per la guida in caso di pioggia leggera visto che la maggior parte resiste abbastanza all’acqua.
Per una guida sotta la pioggia però, un guanto impermeabile è essenziale in quanto una volta che i guanti sono fradici, ci sono poche possibilità per evitare di avere le mani fredde per il resto della corsa.
Guanti totalmente impermeabili sono scarsi ma molti che sono pubblicizzati come tali vi terranno le mani asciutte, potreste provare i guanti in neoprene da sub.
Vi consigliamo di investire in almeno due paia di guanti per diverse condizioni invernali e verificare che siano traspiranti per evitare di girare con i guanti inzuppati di sudore.
Inoltre, devono avere grip sul palmo e sulle dita, per avere controllo sui freni. Ricordate che se sono troppo spessi, possono compromettere la vostra sensibilità sul manubrio e sui controlli.
Infine, se siete particolarmente sensibili alle mani per il freddo, è consigliabile utilizzare un guanto interno di seta.
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Il copritesta
I caschi moderni sono incredibilmente ben ventilati, ma questo significa che la tua testa è esposta al gelo e all’aria fredda.
Un copritesta o fascia, molti dei quali sono antivento, fornirà una protezione contro il vento e può essere facilmente riposto in una tasca nel jersey quando non si usa, mentre un berretto di cotone con la visiera vi aiuterà a mantenere la pioggia lontana dagli occhi.
Un tubolare potrebbe essere un investimento utile e può essere utilizzato per mantenere la metà inferiore del viso caldo così come il collo. Ferma inoltre anche l’aria fredda che potrebbe entrare dal collo della giacca o del jersey.
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I copriscarpe
Infine i copriscarpe. Avere le dita fredde è abbastanza spiacevole e peggio ancora se sono pure bagnate. I soprascarpe sono quindi essenziali in caso di pioggia e con strade bagnate.
Un copriscarpe in neoprene protegge contro il vento e la pioggia, mentre uno stivaletto termico foderato in pile fornirà un’ulteriore protezione nelle condizioni più fredde.
La cosa più importante da considerare quando si acquistano i soprascarpe è la misura. Se è troppo largo attorno alle tacchette o nella parte superiore della caviglia fornirà un facile punto di ingresso per l’acqua piovana.
Non dimentichiamo i calzini invernali caldi, in particolare quelli a base di lana merino, aiuteranno a mantenere i piedi alla giusta temperatura, ma evitate la tentazione di indossarne più di un paio perché questo andrà a limitare la circolazione in quanto le scarpe risulteranno troppo strette.
Questo è quanto per l’abbigliamento invernale del ciclista, quindi ben vestiti e via!
Dato che questo articolo è fuori dagli schemi del nostro blog, mi dici che ne pensi ?
Lo trovi banale o tutto sommato utile ?
grazie !
Davide
Sinceramente sembra che sia tutto scontato, ma non è così, sono attrezzatissimo per le uscite invernali, è vero anche che ogni consiglio ritengo che è sempre utile anche perche ci sono continui tessuti altamente tecnici che noi ciclisti spesso non sappiamo nemmeno l’esistenza.
Grazie Davide.