Oggi parliamo di stile legato al ciclismo.
E’ un articolo leggero lo so, di quelli da leggere sotto l’ombrellone e non ha la pretesa di essere più di questo.
Disclaimer: mi sono divertito a scrivere questo articolo con puro spirito goliardico ed autoironico e spero che anche tu lo troverai divertente.
Non è mia intenzione giudicare o offendere nessuno, ci mancherebbe.
E tu a quale categoria di stile appartieni ?
E i tuoi compagni di pedalate ?
Stile 1 – Il “primopelo”
Il “primopelo” (il nome non è a caso) è abbastanza giovane e si è avvicinato da poco tempo al ciclismo.
E’ ancora ignaro delle regole non scritte della giungla degli amatori e cerca spaesato di trovare consigli dagli amici più esperti di lui.
E allora, tanto per iniziare, va da Decathlon e svaligia, senza capacità di discernimento, il reparto bike.
Così si presenta alla prima uscita con borraccia da litro e mezzo, borsa sottosella da 12 litri, pompa da gommone fascettata al telaio, casco e scarpe di forme e colori che fanno a cazzotti tra loro.
Può capitare che il casco venga montato al contrario e nei casi più gravi aggiunge un marsupio, ma solo fino a che uno dei suoi amici non trova finalmente il coraggio di fargli notare gli orrori.
Non ha ancora eseguito il rito di iniziazione della depilazione delle gambe, perché “gli fa strano” e poi non è ancora sicuro che questa cosa dell’andare in bici faccia per lui.
Stile 2 – Il fashion victim
Lo distingui subito.
Ogni minimo dettaglio del suo aspetto, del suo abbigliamento e della sua attrezzatura sono perfettamente studiati per ottenere una perfetta armonia di forme e di colori.
Indossa casco scarpe ed occhiali di ultimissima tendenza, spesso ispirandosi ai professionisti più modaioli del gruppo.
Il calzino è lungo. Di quella giusta lunghezza che solo in pochi riescono a capire, finemente decorato ma mai pacchiano.
Lo stile del suo abbigliamento è molto pulito, non lo vedrai mai con la divisa della società di paese con lo sponsor della carrozzeria o del macellaio.
Niente scritte superflue, al massimo un loghetto di un marchio modaiolo e non troppo commerciale oltre che incredibilmente costoso.
Odia sporcarsi, evita di uscire in bici se le strade non sono perfettamente asciutte e pulite.
Puoi vederlo cercare le vetrate dei palazzi o i finestrini delle auto per specchiarsi e controllare che lo stile sia impeccabile.
Stile 3 – Il nostalgico
Spesso da giovane è stato un ciclista.
Se gli parli di programmi di allenamento, di Strava, di gel energetici isotonici, sfodera con fare orgoglioso e supponente la mitica frase
“ai miei tempi non c’erano tutte queste ca***te”
Che è rimasto attaccato ai vecchi tempi, lo capisci anche dalla sua bicicletta, spesso un cancello anni 90 in acciaio, non perché non possa permettersi di meglio, ma perché secondo lui contano solo le gambe.
Non si conosce ancora il motivo, ma veste maglie di due taglie più grandi della sua e se gli stai a ruota ti sembrerà di essere in barca a vela per tutto quello svolazzare di tessuto.
Attenzione perché questo tipo di ciclista, spesso è anche un “cagnaccio”, uno che non molla mai…
Stile 4 – Il basic
Come stile, è una categoria a metà tra il primopelo ed il nostalgico.
Lui però va in bici da diversi anni pur senza avere un passato glorioso a cui aggrapparsi.
Semplicemente non gli importa nulla delle mode ciclistiche, guarda alla comodità, si mette quello che gli capita, con risultati non sempre entusiasmanti.
Puoi vederlo girare con completi tristemente anonimi, oppure con la divisa dei donatori di sangue o quella della vecchia società del paesello di decenni fa.
La sua bicicletta è spesso piena di polvere e la catena secca gratta sempre un po’ nel cambio posteriore.
E’ un’ appassionato a metà.
Va in bici quando può, quando si ricorda, quando non è tempo di funghi o caccia o pesca.
E per lui va bene così.
Stile 5 – Il blasonato
Ha iniziato ad andare in bici da poco, probabilmente preso dall’entusiasmo delle mitiche imprese dei professionisti, viste in tv al Giro d’Italia.
Si aggira guardingo nei dintorni del branco degli amatori più sgamati, ma non si è ancora integrato del tutto.
Intanto, per emulare i suoi eroi, ha avuto la brillante idea di comprare una Maglia Rosa (sì, proprio quella del giro con la scritta “Estathe) ed un paio di pantaloni neri.
In fondo, pensa, “è figo come andare al campo di calcetto con la maglia di Messi”.
Oltre alla maglia rosa, può sfoggiare anche completi di team professionisti rigorosamente di 5 stagioni passate, oppure la maglia gialla stile Tour e infine la versione più pericolosa: la maglia iridata di campione del mondo.
Ok, lo so che non vincerò un premio Pulitzer per questo articolo, però se ti sei divertito un po’ a leggerlo, quanto io a scriverlo, ne sono felice.
E tu in quale categoria di stile ti identifichi ?
Io, anche se sono relativamente giovane, mi identifico nel nostalgico,bei tempi quando la fatica nell’affrontare le salite nn ti pesava,quando al mattino si partiva senza sapere quando si tornava,e poi l’immancabile mega panino in tasca…..eh si nostalgico
Manca il figaccione quello che detta le regole al gruppo della domenica e lo.ascoltano pure.
Articolo simpaticissimo ma incompleto … manca la mia categoria 😄😄😄 bici Dechatlon top gamma perché a quel prezzo di marchi blasonati mi occorrerebbe il doppio e non posso permettermelo divise accozzate tra loro nel tentativo di rendermi atletico ma con risultati dubbi non mi mescolo con chi va più forte ma aggredisco chi va più piano sempre però con rispetto il mio amore e la salita ed il cronometro ma a 64 anni non vi ne in salita ne a cronometro però controllo i tempi su Strava per vedere sempre chi è dietro 😂😂😂 categoria di appartenenza??? Inventarmela e mi… Read more »
Grazie Andrea, mi fa piacere che sei entrato perfettamente nello spirito dell’articolo e l’hai presa con autoironia. 😁
Speciale! Anche io appartengo alla tua categoria. Ho 68 anni e, a malincuore, ho abbandonato i tempi su Strava che facevo 5 o 6 anni fa e quelli degli altri. Un’occhiata, però, gliela do sempre. Ormai sono avversario solo di me stesso. Riesco a “tirarmi il collo” anche da solo e questo è la mia forza ma anche il mio limite. Riesco ancora ad entusiasmarmi se avvicino un mio PR su un dato segmento e ad abbattermi un po’ se ci sono troppo distante. Poi mi consolo dicendomi che alla mia età, va bene così, salvo poi riprovarci la volta… Read more »
Bravo Davide. Il bello è che nel mezzo, tra una tipologia ed un altra, ce ne sono un’infinità!!! Ma in fondo il ciclismo è bello anche per questo, oltre all’aspetto atletico ognuno si può esprimere, con i materiali, come meglio gli aggrada. E’ uno sport democratico!!
Proprio così Diego…comunque voglio preparare un altro articolo guardando noi ciclisti dal punto di vista prettamente atletico…ne vedremo delle belle 😉
Articolo divertente, rispecchia parecchio il modo di fare di molti cicloamatori. Cmq mi ritrovo tra il nostalgico e il BASIC..buona estate